Esce per Il Saggiatore La distruzione di Dante Virgili, pubblicato per la prima volta da Mondadori negli anni Settanta.
La prefazione del nuovo volume è di Roberto Saviano, il quale ha firmato un articolo su la Repubblica in cui ha illustrato i motivi per cui vale la pena di recuperare questo volume. Leggiamo:
Dante Virgili è il nome reale dell’unico scrittore “nazista” italiano […], personaggio solitario, ipocondriaco. Quando è morto nessun familiare ha voluto spendere un obolo per fargli il funerale, nessun amico ha sofferto, nessuna lacrima, nessuna presenza. Dante Virgili faceva schifo a tutti e tutti gli facevano schifo, o quasi […].
Nel 1970 la Mondadori pubblica un romanzo, La distruzione, in copertina campeggia il volto di Adolf Hitler in una sua smorfia tipica, costruita con una molteplicità di colori a chiazze […]. Il protagonista è un uomo brutto, che lavora come correttore di bozze in un giornale squallido, burocratizzato, circondato da mediocrità e stupidaggine. Sogna la fine dell’umanità, gode nell’immaginare la tragedia ultima di una guerra nucleare che possa far terminare «l’esperimento umano, come quello dei dinosauri» […]. La libidine e la Germania sono due cardini, due ossessioni che tempestano il romanzo. Il sadomasochismo, spinto sino ad aneliti pornografici, è una costante per Virgili che lo usa con un accento misogino.
Qui trovate l’articolo in versione integrale. Dante Virgili è nato nel 1928 ed è morto nel 1992. Scrisse due libri, La distruzione e Metodo della sopravvivenza. Di lui non esiste nemmeno una fotografia.