“Le fabbriche dei veleni”: i disastri ambientali italiani

Dal momento che è in lavorazione pure un film sull’argomento (Un posto sicuro, sul caso Eternit a Casale Monferrato), oggi parliamo di Le fabbriche dei veleni di Felice Casson, nuova edizione de La fabbrica dei veleni, incentrato sul caso del Petrolchimico di Porto Marghera. In questa nuova uscita al plurale – già disponibile in libreria -, vengono chiamati in causa non solo l’Eternit, ma anche l’Ilva di Taranto.

Quella di Porto Marghera è una vicenda giunta sino alle aule di tribunale, con una condanna dei vertici di Montedison: Casson fu il magistrato (ora senatore) che aprì l’inchiesta contro i responsabili di un fatto che non deve essere dimenticato, ma fungere da punto di partenza per considerare tanti altri disastri italiani, da quello piemontese a quello di Puglia. Ricordiamo solo qualche numero per quanto riguarda Porto Marghera: 157 morti di tumore, 120 discariche abusive e 5 milioni di metri cubi di rifiuti tossici. La nuova edizione del libro vuole essere una denuncia e uno strumento di informazione, ma anche un modo per riflettere sull’importanza della difesa collettiva dell’ambiente (e, quindi, delle nostre vite) dagli interessi particolari dei singoli.

Di seguito, la copertina di Le fabbriche dei veleni. Per un ulteriore approfondimento dell’argomento, invece, vi segnaliamo un’interessante inchiesta di Repubblica.

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