Deborah Meyler – Lo strano caso dell’apprendista libraia

Lo strano caso dell’apprendista libraia, dell’esordiente Deborah Meyler, è la storia del sofferto innamoramento per New York di Esme, ventitreenne studentessa inglese di Storia dell’arte, che esordisce dicendo di se stessa di non amare «le complicazioni». Ma perdere la testa per una metropoli dai mille volti come New York significa inevitabilmente complicarsi l’esistenza, se ognuno di questi volti contraddice l’altro e se i più seducenti si rivelano i più infidi.

Gli occhi della giovane vedono tutto ciò che le si presenta davanti con il medesimo sguardo incantato che rivolge agli adorati pittori: «la luce limpida» dei mattini di sole, «la gente limpida», la neve che non si scioglie al suolo, sono i dettagli del meraviglioso quadro in cui lei si trova a vivere. Fra le gente limpida Esme include anche Mitchell, il rampollo di una ricca famiglia dietro cui si perde irragionevolmente. Averlo di fronte è come essere riscaldata «dai primi raggi di primavera». Prigioniera del sortilegio, la città continua ad ammaliarla ed è cosi che in una piccola libreria sull’Upper West Side, “La civetta”, ne scopre l’altra faccia, la Manhattan che le macchine da presa dei registi solitamente lasciano in ombra: è lì il rifugio che ospita uno stravagante campionario umano di senza tetto ed è sempre lì che lei trova ospitalità e un lavoro quando resta incinta e il sole di Mitchell si scopre essere un astro spento. La metropoli dunque salva e delude, plasmando in negativo o in positivo i suoi abitanti: l’approccio di Esme/voce narrante resta più epidermico che analitico e le ispira uno stile di scrittura piacevole, pronto a cogliere con discreta acutezza gli stati d’animo individuali via via che si presentano, ma restio a trasformarsi in sonda introspettiva. La lettura è pertanto godibile, ma sono tanti i punti che restano in sospeso (e che motivano, a mio avviso, le recensioni negative rintracciabili sul web), compreso il sadismo latente della protagonista, che la condanna a cedere ossessivamente a un passione frustrante.

E Mitchell, l’eroe negativo della storia, chi è veramente? Cosa nasconde l’egoismo di lui? In che modo l’algida madre Olive ne ha determinato l’impotenza sentimentale? Del resto anche coloro che nello schema rivestono il ruolo di angeli consolatori, come il collega di lavoro, Luke, o la generosa vicina Stella, rimangono allo stato d’abbozzo. Insomma ben venga l’omaggio alle librerie come luogo fisico da preservare, purché non si dimentichi che i libri amano molto più i cattivi dei buoni.

ISBN
9788811682448
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