«Titta Benzi, nel caos spesso banale e volgare che circonda Fellini e il fellinismo, si distingueva per l’eleganza, la gioia, lo spirito, la dignita’, la ‘verita” con cui portava e quindi raccontava l’incredibile avventura di una straordinaria amicizia che ha attraversato quasi tutto il Novecento. Un’anima riminese profondamente autentica, nell’acume e nel dialetto»
Ha voluto ricordare così il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, l’avvocato Luigi Benzi, noto agli amanti del cinema per aver ispirato le vicende del protagonista di Amarcord, Titta. Fu su di lui infatti che Federico Fellini, che ne era amico d’infanzia e compagno di classe, modellò il personaggio e la storia della sua sgangherata famiglia, entrate poi di diritto nell’immaginario culturale italiano.
Avvocato penalista di lungo corso, attività esercitata fino a pochi mesi fa, Benzi nel 2002 era stato insignito dalla Città di Rimini con il “Sigismondo d’Oro” per essere stato “fedele custode della memoria di Federico Fellini”, per “l’esemplare attività professionale”, per “l’attaccamento alla tradizione e alle radici della terra di Romagna”.
Sotto la famosa scena della confessione di Titta, interpetato da Bruno Zanin.