Joseph O’Connor – Dove sei stato?

Padri segnati dalla sventura, mai dimenticati, rendono gli otto racconti di Dove sei stato? di Joseph O’Connor un romanzo corale: otto sono i protagonisti, alcuni si raccontano in prima persona, di altri il narratore è fedele interprete. L’urgenza dell’introspezione nasce da una crisi d’identità vissuta non solo individualmente ma da un intero Paese, l’Irlanda del terzo millennio, di cui Joseph O’ Connor è uno degli autori più letti.

Significativo è il fatto che Orchard Street, Alba ambientato nella NewYork del 1869, possa essere considerato l’incipit del libro: in esso a Bridget Moore, immigrata senza speranza, tengono compagnia, mentre cammina per le strade della metropoli straniera, le immagini dell’“età verde” perduta dei suoi diciassette anni passati in Irlanda. L’epopea di un popolo vinto dalle periodiche carestie inizia nell’America di fine ‘800 ma continua ai giorni nostri, e ai giorni nostri riportano gli altri racconti: l’ancora del passato e l’età verde, accanto a un padre amato, continuano ad essere il solo spazio dell’anima in cui l’emigrante contemporaneo ritrova se stesso. L’altrove oggi è ovunque: in Tempo color ottobre è il territorio interiore situato fra la vita e la morte, il metaforico autunno nebbioso che avvolge chi come la protagonista è condannato dalla malattia mortale; in Due piccolo nubi è la Dublino del 2007 nella quale due uomini maturi, amici da giovani, incontrandosi per caso vedono l’uno nell’altro il tradimento dei propri sogni; nell’ultimo racconto, che dà il titolo alla raccolta, è la nevrosi che connota e rende instabile l’esistenza di Cian, il protagonista.

Al senso di smarrimento, tuttavia, l’umanità raminga che abita la raccolta contrappone l'”irlandesità” intesa come un legame inscindibile con le origini: il ritratto di una “madre scheletrita” con i figli “nelle pieghe della gonna” attende i viaggiatori nell’area partenze di un aeroporto, ammonimento alla solidarietà con le proprie radici.

Per questo i padri finiscono con l’essere figure simboliche di una Storia di cui è impossibile cancellare le impronte in sé. Il commosso elogio funebre del padre Colm pronunciato dal figlio Cian al funerale, è il punto d’approdo dopo le “scene di un uragano” in Dove sei stato?; in The Wexford girl la risata sulla follie del mondo di un genitore, uomo gentile e comico senza talento, echeggia a distanza di anni nella mente del protagonista; Dublino, vista l’ultima volta, è ciò che la malata terminale di Tempo color Ottobre porterà con sé nell’“altrove” eterno.

ISBN
9788823503168
SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie