Carlo Mazza – Il cromosoma dell’orchidea

Di dissesto idrogeologico si parla spesso nelle cronache, meno nei romanzi gialli. Il cromosoma dell’orchidea di Carlo Mazza cerca di rimediare alla lacuna. È un libro che esce per Edizioni E/O, precisamente nella collana SabotAge, diretta da Colomba Rossi e curata da Massimo Carlotto, il che aprioristicamente chiarisce al lettore (dovrebbe, altrimenti leggete questa intervista) di cosa stiamo parlando: un noir a sfondo sociale, che cerca di raccontare l’Italia di questi anni grigi attraverso gli stereotipi del thriller. Protagonista il capitano Bosdaves, già al centro di Lupi di fronte al mare, chiamato ad indagare sulla morte di un amico d’infanzia, Lorenzo Vinciguerra, un avvocato attivista apparentemente suicidatosi. Sullo sfondo, le elezioni amministrative in una cittadina meridionale, con il sindaco uscente, Lovero, che si appresta a tradire i suoi ideali (e quelli del vecchio compagno di battaglie Lorenzo) e ad allearsi con il senatore Barracane e il suo giro poco pulito pur di farsi rieleggere.

Il libro di Mazza è stato etichettato come una “Gomorra del Levante”, ma non ha la forza e l’incisività del testo di Saviano. In parte volutamente, perché mano a mano che si snoda, il racconto si fa sempre più rarefatto, malgrado l’irrompere della (prevedibilissima) catastrofe sul finale. Il cromosoma dell’orchidea poi soffre di personaggi certamente credibili ma poco profondi, a cominciare dallo stesso Bosdaves, che rimane una figura un po’ incolore. Eppure, la scrittura di Mazza riesce a far presa, così come la singolare commistione, che anima tutto il libro, di denuncia sociale e tragedia un po’ voluttuosa, a tratti persino perversa. A maggior ragione, la sensazione che si ha leggendo Il cromosoma dell’orchidea è quella di un’occasione sprecata, tanto più che la narrazione dei meccanismi di potere interni alla pubblica amministrazione, vista dall’angolazione dei pesci più piccoli, è un’altra di quelle materie prime di cui il noir nostrano potrebbe e dovrebbe approfittare più spesso.

Un’operazione come quella de Il cromosoma dell’orchidea rimane comunque intrigante, come del resto, in generale, tutta SabotAge, che ad oggi è l’unico, vero tentativo (a tratti decisamente lodevole: vedi Trinacria park di Maugeri o Una brutta storia di Pulixi) di rinnovare la formula della narrativa di genere italiana, spingendola in certi territori (stilistici e tematici) non ancora approfonditi. La voce di Mazza è sincera, le si dà credito con piacere, anche se – chiamatelo pessimismo – dubito servirà ad avere meno prime pagine che parlano di “tragedia evitabile”…

ISBN
9788866324560
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