Lello Gurrado – Fulmine

Un caleidoscopio di immagini e colori, luci e ombre, amore e ribellione; una fotografia di realtà tutte italiane: la disoccupazione giovanile, l’esodo verso il Nord Italia avvertito come una terra promessa, l’odio razzista e i percorsi irtidell’integrazione. Così si presenta ai lettori Fulmine, l’ultima romanzo dell’autore pugliese Lello Gurrado. Se un lettore medio si cimentasse con saggi specialistici su uno di questi temi attinenti alla nostra realtà sociopolitica, forse si annoierebbe mortalmente. Farlo dalla prospettiva di un ragazzo meridionale ventenne, Fulmine, è tutt’altra cosa.

Nel sonnolento paesino pugliese natio, dove su ogni angolo, piazza e persona sembra posarsi il velo della rassegnazione, il nostro eroe si raccapezza a fare i lavori più umili e faticosi, con l’obbiettivo di scappare verso prospettive migliori, di rifugiarsi tra le braccia di un futuro sorridente. Si trasferisce, accumulati dei soldi, con questa speranza in una cittadina veneta, sconvolgendone gli equilibri piatti. In mezzo, c’è la famiglia tutta al femminile di Fulmine, i datori di lavoro, i miti idolatrati – Martin Luther King, Malcom X, Michael Jordan -, il primo amore, nuovi amici e acerbi nemici: un coro di voci diverse, che fa da contralto alle scelte spericolate e coraggiose del protagonista.

(Lello Gurrado)

Fulmine lotta strenuamente contro lo sfruttamento lavorativo disonesto in un podere di ulivi e in un campo di pomodori, contro il lavoro in nero e le morti bianche in un cantiere edile. Si integra in una società diversa, apparentemente più evoluta, ma permeata di razzismo bigotto e becero; organizza proteste efficaci e non violente. È un Don Chisciotte lucido, un sognatore instancabile ma a sua volta vittima di pregiudizi. Esce sconfitto dalla sua stessa vita, travolto dalla ricchezza egoista e dal potere aggressivo, che ha osato sfidare.

Gurrado affronta, attraverso il personaggio di Fulmine, tematiche assolutamente attuali e complesse con uno stile adamantino e immediato, con una chiarezza espositiva che parla a tutte le categorie di lettori. Se da un lato è possibile rimproverare all’autore una scarsa profondità nel tratteggiare la psicologia dei personaggi, molto apprezzabile è invece la struttura narrativa doppia. La vicenda di Fulminesi inserisce, in maniera metaletteraria, all’interno di una seconda storia: l’autore interviene in più punti della narrazione, commentando, e spiega come ha appreso la storia che intende romanzare. La donna che gliela riferisce dice: «Dopo aver conosciuto la storia di Fulmine non potrà fare a meno di scriverla. E ne resterà prigioniero. Questa è una storia che non dà scampo, dalla quale non si scappa». Niente di più vero.

ISBN
8871686861
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