John Williams – Stoner

Stoner è il capolavoro di John Williams, pubblicato per la prima volta nel 1965 ma per molto tempo dimenticato. Poi Fazi lo ha ripubblicato, e questa storia è diventata un romanzo cult.

La vita di un uomo semplice, quindi, che diventa oggetto per un romanzo quasi epico. Stoner è un libro-mondo che contiene tutto.

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La trama

William Stoner è un uomo comune, che più comune non si può. Nasce alla fine dell’Ottocento in una famiglia di contadini, riuscendo comunque ad andare all’università. Porta a termine i suoi studi in modo soddisfacente e ottiene la possibilità di rimanere presso l’ateneo ad insegnare. S’innamora di Edith, la sposa, ha con lei una figlia. Resta infelicemente sposato per quarant’anni, perché il matrimonio è fin da subito un fallimento. La figlia, Grace, rimane incinta giovanissima, se ne va di casa e cade preda dell’alcol. Stoner ha solo due amici, uno addirittura muore in guerra.

Insomma, scrivere un libro su un personaggio del genere sembrerebbe un azzardo, perché pare proprio che Stoner non abbia niente di interessante da raccontare. Eppure John Williams, lo scrittore mai diventato famoso e riscoperto solo negli ultimi anni, è riuscito a trasformare un’esistenza grigia in un fresco e appassionato ritratto di un uomo in costante bilico tra desideri e doveri.

Stoner – La recensione

Stoner è una storia di quotidianità, non racconta effettivamente nulla di eccezionale. Eppure questo romanzo è un gioiellino indimenticabile, fatto di pagine che toccano il cuore del lettore. Nella postfazione all’edizione italiana (pubblicata da Fazi), Peter Cameron ha evidenziato un aspetto fondamentale dell’intera vicenda di Stoner: che «si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria». La storia di William Stoner è proprio questo, uno sguardo carico di sincera empatia alle vicissitudini famigliari e professionali di questo impacciato docente americano, che trova una breve parentesi di felicità nella relazione con Katherine Driscoll.

Si potrebbe parlare per ore di Stoner e del perché andrebbe letto. Perché è scritto bene. Perché è una storia senza la pretesa di essere sensazionale e che finisce, tuttavia, per diventarlo. Perché William Stoner è alle volte poco coraggioso, altre assolutamente intraprendente, quando, per esempio, difende la sua scelta di non permettere l’accesso al dottorato a Charles Walker, protetto di Hollis Lomax, altra figura chiave del romanzo e nemesi del protagonista.

Inoltre, Stoner va letto perché uno scrittore come John Williams merita di essere conosciuto e apprezzato e, a tal proposito, vi consiglio anche il suo libro d’esordio, Nulla, solo la notte, uscito sempre per Fazi. In quest’opera sono già rintracciabili l’abilità narrativa e la scrittura pulita di Williams, che in Stoner raggiungono altissimi livelli, tanto che a ragione quest’ultimo è stato definito da Morris Dickstein sul New York Times «qualcosa di più raro di un grande romanzo»: Stoner è un capolavoro.

copertina
Autore
John Williams
Casa editrice
Fazi Editore
Anno
2012
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
336
Traduzione
Stefano Tummolini
ISBN
9788804722236
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