«E mentre marciavi con l’anima in spalle, vedesti un uomo in fondo alla valle, che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore» (Fabrizio De Andrè, La guerra di Piero).
Ma la divisa di un altro colore è un libro di Pietro Neglie, pubblicato da Fazi e disponibile in libreria. Antonio e Carlo sono due ragazzi nel 1915: il primo contadino friulano, il secondo elettricista romano. Partono insieme per il fronte, dove diventano amici, condividendo gli ideali «della Patria e dell’eroe» (Dio è morto). Tornati a casa, le loro strade si dividono: Carlo si iscrive al Partito fascista, riesce ad aprire una piccola attività, si sposa. Antonio, invece, ha perso tutto a causa della guerra: diventa prima socialista e poi partigiano. Due storie che ripercorrono un pezzo di storia italiana, vissuta su due distinti binari, destinati poi a riunirsi, pur mantenendo le loro distanze ideologiche.
Neglie è uno storico. Laureato alla Sapienza con Renzo De Felice, ne diventa, in seguito, collaboratore. Attualmente insegna Storia Contemporanea al SID (Scienze Internazionali e Diplomatiche) di Gorizia, dell’Università degli Studi di Trieste.
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