Dylan Farrow: «Mio padre, Woody Allen, mi ha stuprata»

È una brutta storia quella che sta rimondando in queste ore intorno a Woody Allen. Dylan Farrow, figlia del regista e di Mia Farrow (musa e protagonista di tanti suoi film), ha scritto una lettera al New York Times in cui ribadisce di essere stata molestata dal padre quando aveva 7 anni.

L’episodio risalirebbe al 1992 e sarebbe accaduto nell’attico della casa di famiglia in Connecticut: «Quando avevo sette anni, Woody Allen mi prese per mano e mi porto in una stanza», scrive Dylan nella lettera aperta, inviata al columnist del NYT Nicholas Kristof. «Mi disse di sdraiarmi sulo stomaco e di giocare con il trenino elettrico di mio fratello. Poi mi aggredì sessualmente. Mi parlava mentre lo faceva, sussurrandomi che ero una brava ragazza, che quello era il nostro segreto, e mi promise che saremmo andati a Parigi e che sarei diventata la star dei suoi film. Mi ricordo che fissavo il trenino, concentrandomi sui cerchi del suo percorso. Mi riesce difficile ancora oggi guardare i trenini giocattolo».

(Dylan Farrow)

Non è la prima volta che Dylan Farrow (che fu adottata da Allen e da Mia Farrow, assieme al piccolo Moses, negli anni ’80) lancia queste accuse. Già nel 1993, la donna aveva denunciato il patrigno. La vicenda, in particolare, era emersa nel pieno della battaglia legale tra il regista e Mia Farrow, subito dopo la separazione, dovuta al fatto che l’attrice aveva scoperto che il compagno aveva una relazione con un’altra sua figlia, adottata durante il precedente matrimonio, Soon-Yi (l’attuale moglie di Allen, che all’epoca aveva appena finito le scuole superiori).

Una commissione di esperti ritenne comunque le accuse infondate, ma ora Dylan Farrow ora rilancia: «Da quando ho memoria, mio padre mi ha sempre fatto cose che non mi piacevano», scrive nella lettera. «Queste cose accadevano così spesso, così quotidianamente, ed erano tenute nascoste in modo così abile ad una madre che mi avrebbe protoetto se avesse saputo, che io pensavo fossero normali. Credevo che fosse così che un padre mostrava l’affetto a sua figlia. Ma quello che mi fece in quell’attico – continua la Farrow – mi fece sentire diversamente. Non potevo più mantenere il segreto».

Di recente, l’episodio è stato ricordato anche da un altro figlio della coppia, Ronan Farrow (figlio biologico, anche se la madre sostiene che potrebbe essere dell’ex Frank Sinatra). Durante la cerimonia di consegna del Golden Globe alla carriera (Allen è candidato anche all’Oscar con l’ultimo film, Blue Jasmine), Ronan aveva twittato: «Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l’ha molestata quando aveva sette anni?».

In quell’occasione, anche Mia Farrow aveva fatto sentire la sua voce, sempre tramite Twitter: «Una donna ha pubblicamente descritto nei dettagli le molestie sessuali subite da Woody Allen all’età di 7 anni. Il tributo dei Golden Globe dimostra disprezzo per lei e tutti i sopravvissuti agli abusi».

Dylan Farrow vive ora in Florida sotto un altro nome, ed ha trascorso «tutta la vita con la nausea» al solo sentir nominare il patrigno. «Cosa sarebbe accaduto se fosse stato vostro figlio, Cate Blanchett? Louis CK? Alec Baldwin?», chiede nella lettera, chiamando in causa gli interpreti dell’ultimo film di Woody. «Cosa sarebbe successo se si fosse trattato di te, Emma Stone? O di te, Scarlett Johansson. Mi conoscevi da quando ero una bambina, Diane Keaton. Mi hai dimenticato?», chiede Dylan, rivolgendosi ad un’altra storica musa e compagna di Allen. 

Di recente, un’altra figlia celebre aveva accusato il padre di stupro: Pola Kinski, che ha ammesso pubblicamente le violenze subite dal padre, Klaus Kinski, durante l’infanzia. La stessa cosa sta capitando ora ad Allen. «Woody Allen è la testimonianza vivente di come la nostra società non protegge i superstiti degli abusi sessuali», conclude la donna nella lettera. Il regista, dal canto suo, ha sempre respinto ogni accusa, ma la stavolta la faccenda rischia di trascinarlo nel fango e fargli perdere parecchi dei suoi fan. 

 

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