Addio ad Arnoldo Foà

Grave lutto nel mondo del cinema e della cultura: è morto Arnoldo Foà, tra i massimi attori italiani del ‘900. Foà, 97 anni, si è spento alle 17.30 di questo pomeriggio, all’ospedale San Filippo Neri di Roma, dopo una crisi respiratoria improvvisa.

Foà era nato a Ferrara il 24 gennaio del 1916. Di origine ebraica, si trasferì con la famiglia a Firenze, dove intraprese gli studi di economia e commercio. La passione per il teatro nacque proprio durante gli anni dell’università: studiò alla scuola “Luigi Rasi” sotto la guida di Raffaello Melani. A vent’anni si trasferì a Roma, e iniziò a frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia, che dovette abbandonare nel 1938 a causa delle leggi razziali emanate da Mussolini.

In questo periodo, lavorò saltuariamente a teatro, recitando spesso con nomi fittizi. Nel 1943, rifugiatosi a Napoli, iniziò a svolgere l’attività di speaker per la radio alleata PWB: fu lui ad annunciare l’armistizio dell’8 settembre. Dopo la guerra, recitò con le più importanti compagnie: lo diressero i maggiori registi italiani, tra cui Luchino Visconti, Luigi Squarzina, Luca Ronconi e Giorgio Strehler. Nel 1945, si unì alla Compagnia di Prosa dell RAI, con cui collaborò sino agli anni ’80. Nel 1957, l’esordio come autore teatrale, con Signori buonasera, cui seguiranno molti altre opere.

Parallelamente, Foà strinse un rapporto molto intenso e duraturo con il cinema: nel curriculum del grande attore figurano oltre cento pellicole, con i più grandi registi italiani. Dopo l’esordio con Crispino e la comare di Vincenzo Sorelli (1938), recitò in Ettore Fieramosca di Alessandro Blasetti (1938); più avanti, lavorò con Orson Welles (Il processo), Vittorio Cottafavi (I cento cavalieri), Damiano Damiani (Il sorriso del grande tentatore), Giuliano Montaldo (Il giocattolo), Giuseppe Ferrara (Cento giorni a Palermo), Giovanni Soldati (L’attenzione), Ettore Scola (Gente di Roma), Alessandro Benvenuti (Ti spiace se bacio mamma?), Alessandro D’Alatri (La febbre) e tanti altri.

L’ultima apparizione al cinema risale al 2009, con Ce n’è per tutti, diretto da Luciano Melchionna. Nel 2007, aveva recitato nell’opera teatrale Il vecchio è scappato, una fuga ancora possibile, di Luis Gabriel Santiago.

Fondamentale anche il lavoro per la televisione. Foà divenne uno dei primi divi del piccolo schermo, grazie alle apparizioni nei più importanti sceneggiati RAI: Piccole donne, Capitan Fracassa, Le mie prigioni, Le cinque giornate di Milano, La freccia nera, L’isola del tesoro, Il giornalino di Gian Burrasca, David Copperfield, I racconti del maresciallo, I racconti di padre Brown, Il Papa buono ed altri. Per la RAI, negli anni ’60 e ’70 aveva condotto anche il programma musicale Chitarra, amore mio e il varietà Ieri e oggi, nonché numerosi altri programmi.

Foà è stato anche doppiatore e romanziere: tra i suoi libri, Le Pompe di Satana (1990) e La formica (1991), pubblicati da Pellicanolibri, e Joanna. Luzmarina, edito da Corbo Editore nel 2008. Nel 2009, Sellerio aveva pubblicato l’Autobiografia di un artista burbero.

Nel 1998, Foà era stato nominato Cavaliere. Tra gli altri riconoscimenti, il Nastro d’Argento per il film di Scola Gente di Roma, nel 2004.

I funerali laici (Foà si era sempre professato ateo) si terranno probabilmente lunedì nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.


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