Leggendo questo libro capirete perché Folco Terzani, il figlio di Tiziano Terzani, ha avuto bisogno di raccontare la sua storia. Un diario di viaggio.
In occidente la nostra vita è regolata secondo l’ora legale e l’ora solare. Questi tempi li apprendiamo in modo diligente dall’uomo che legge i notiziari alla televisione, dai quotidiani che compriamo all’edicola sotto casa. Tutte queste cose un baba non le fa. Un baba prende l’orologio e lo sintonizza con i ritmi della natura.
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La trama
Cesare è uno di questi baba. E aveva imparato prima di tutti la lezione più dura, che il passato è qualcosa da lasciarsi alle spalle. E che la distanza minore tra due punti non è una linea retta, ma un flusso di pensieri.
Se vogliamo farla facile, il baba è un santone, uno di quelli che vivono in India. E fumano tanta erba. Se invece vogliamo dirla tutta il baba è un uomo sfuggito alla brutale imposizione della società, vivendo all’ombra dei suoi grandi simboli, senza mai avere un reale desiderio di imporsi su di essa. Cesare, nato a Torino, era solo un uomo. A ventitré anni viene messo dentro per mezzo spinello e ne esce fuori dopo un anno e mezzo. Da allora comincia un percorso che lo porta all’alienazione del simbolo, e alla ricerca di Dio. Ma Dio non si chiama Buddha, Maometto, Shiva. Dio è la manifestazione del pensiero simbolico portata al paradosso. È ciò che non nasce, e che quindi non può morire. Un’ esperienza che gli esseri umani possono soltanto sfiorare. E che il baba vive ogni giorno, diventando egli stesso natura. Questa è la storia di Baba Cesare.
Il romanzo di Folco Terzani – La recensione
Il romanzo apre con un prologo di Folco Terzani e continua con il vero e proprio diario di Cesare.
Scritto in stile colloquiale, buttato giù come una registrazione, A piedi nudi sulla Terra può considerarsi un’estensione del pensiero di Tiziano Terzani. E di una logica che vi potrà sembrare paradossale, autodistruttiva e masochista. Vi farete delle domande. La prima di tutte riguarda l’abnegazione: perché la società moderna ci ha cresciuti facendoci credere che l’abnegazione è la scoperta di noi stessi, mentre invece è l’esatto contrario? Allevati e nutriti per la morte, siamo come maiali da scannare a sorte: è un frammento attribuito a un’antica poetessa greca. E che, in fondo, riassume benissimo la nostra condizione.
Folco Terzani
Casa editrice
Mondadori
Anno
2013
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
232
ISBN
9788804630340