Carla De Bernardi – Qualche lontano amore

Qualche lontano amore, di Carla De Bernardi, è uno di quei romanzi che non ti aspetti. È un’opera breve ma terribilmente intensa che riesce a sorprendere il lettore, rivelandosi fin da subito ben più che un romanzo sentimentale a tinte autobiografiche.

Il libro, infatti, pur essendo innegabilmente un inno all’amore, fornisce una descrizione appassionata e feroce di come questo sentimento sia in grado di stravolgere l’esistenza di più persone, di dominare come un padrone crudele che però sa quando concedere una tregua e come dare piacere, un piacere tanto più forte quanto più intenso è il tormento che lo precede.

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La trama

Lo sa bene Clara, la protagonista, che narra in prima persona l’amore complice, doloroso e complesso che la lega a Juan, uomo sposato e padre che non ha alcuna intenzione di lasciare la sua famiglia per lei. Il più diffuso del cliché, dunque, che tuttavia la Bernardi riesce a trasfigurare magistralmente, regalandoci un memorabile affresco di donna, un’eroina femminile che vive la stessa, totalizzante passione di Anna Karenina, ma con la tempra di una lottatrice, una donna che pur nel dolore delle infinite giornate solitarie che un amore clandestino costringe a passare – le feste comandate, le interminabili vacanze estive – riesce a sopravvivere alle tempeste emotive che puntualmente minacciano di travolgerla. Non solo, Clara riesce anche a non perdere se stessa, anzi, rinasce e si rinnova come l’amore che vive, un amore mai uguale, che il tempo trasforma e la lontananza alimenta.

L’amore di Clara per Juan vive soprattutto nell’assenza, nella lontananza forzata che anziché separare avvicina: non c’è spazio per i risentimenti, non c’è spazio per i rimpianti o per i sensi di colpa; l’amore che lega i due protagonisti è fuori da ogni coordinata temporale, a tratti quasi fuori dal mondo, completamente slegato dal contesto in cui vive la coppia. È questo, infatti, il miracolo degli amori clandestini, quelli che non devono fare i conti con l’abitudine, con la quotidianità, con le infinite brutture di un’esistenza che quasi mai scorre come desidereremmo. Proprio il loro essere fuori dalle logiche sociali e da ogni forma di dovere, consente alle storie clandestine di vivere una realtà a parte in cui esiste solo l’amore, la passione sessuale tesa fino allo spasmo. Emerge fortissima l’inquietudine di Clara, il suo bisogno d’amore simile a una sete che non è possibile placare, che ricomincia ogni volta più forte di prima, un bisogno che ha radici nell’infanzia, nei genitori che non l’hanno amata come avrebbero dovuto, e che proprio per questo è condannato a non estinguersi mai, a non trovare alcuna soddisfazione al di fuori di un momentaneo sollievo.

Qualche lontano amore – La recensione

Gli incontri tra Clara e il suo amante, belli e intensi, vengono tuttavia lasciati sullo sfondo. Quello che interessa narrare all’autrice è ciò che c’è nel mezzo, la vita che scorre e si confonde con l’attesa, coi logoranti dubbi, con l’impazienza e l’insonnia. Certo non è un amore “sano”, quello che ci narra la Bernardi, ma l’amore passionale, totalizzante ed estremo in fondo è un po’ come la morte: non conosce mezze misure, non conosce pace né appagamento. I picchi di felicità sono così intensi da dare le vertigini, ma altrettanto profondo è il baratro in cui si corre il rischio di precipitare. Perché amori del generi si pagano a caro prezzo, e non tutti hanno il coraggio di rischiare e perdere.

Non è solo questione di coraggio; per vivere storie così occorre una sorta di ingenua sventatezza, a tratti commovente perché inconsapevole, e soprattutto un’innata, congenita e inguaribile tendenza al masochismo. La Bernardi è un’autrice di classe, dalla prosa incantevolmente poetica, ricca d’immagini vivide come gemme e impreziosita da suggestioni musicali e letterarie.

La lettura scorre così veloce che il lettore prova la curiosa sensazione di non riuscire a staccarsene: come in un sogno lucido, attraverso gli occhi Clara egli rivive le tappe salienti di una vita come tante, avventurosa e sofferta, dall’infanzia solitaria all’adolescenza irrequieta, fino alle prime cotte, alla scoperta del sesso, ai matrimoni e ai divorzi. La crescita spirituale e sentimentale di uno spirito libero che a quarantenni è ancora in grado di sognare come, se non più, che a venti.

Qualche lontano amore è una lettura venata più di malinconia che di romanticismo, adatta agli animi più sensibili ma anche a tutti quelli che stentano a comprendere le ragioni del cuore: nulla meglio di questo romanzo sarà in grado di spiegargliele.

copertina
Autore
Carla De Bernardi
Casa editrice
Mursia
Anno
2011
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
218
ISBN
9788842543701
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