Francesca Bugiolacchi è nata nel 1985 e vive a Castelfidardo. Abbiamo già parlato di lei e del suo bel romanzo d’esordio Per nessuna ragione (affinità elettive), vincitore del premio “Franco Loi – Città di Grottammare”.
LEGGI LA RECENSIONE DEL PRIMO ROMANZO DI FRANCESCA BUGIOLACCHI
Il libro
Con Rassegna circense. Breve inventario di vite (affinità elettive) l’autrice si cimenta con la forma duttile del racconto e ci regala dieci personaggi circensi, non per mestiere ma per attitudine verso la vita. Donne, uomini, bambini si ritrovano così ad incarnare l’essenza del mestiere di contorsionista, acrobata, pagliaccio, equilibrista. C’è spazio anche per lo spettatore, quando si decide a salire sul palco a sua volta, per farsi ammirare nella sua unicità.
L’originale titolo del libro rimanda al concetto di rassegna, qui applicato all’arte, al teatro, al circo e, in definitiva, alla vita umana. L’inventario c’è ma è breve – e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di umanità. Un elenco incompleto, appena tratteggiato, quel tanto che basta per andare dritti al cuore di ogni situazione, ancora in divenire ma di immediata comprensione.
Rassegna circense, di Francesca Bugiolacchi – La recensione
Questi sono racconti di corpi e di storie. Posizioni di vita temporanee, in bilico sul Tagadà come L’acrobata, un’arrabbiata figlia di separati che si divide tra due case e, in tempo di pandemia, occupa la camera del fratellastro.
Rapporti genitori-figli mai lineari, dove i tanto odiati ruoli, quasi gabbie in cui identificarsi, si scambiano. L’equilibrista sogna di fare il funambolo ma da grande scopre che il vero artista circense nella vita è stato suo padre, colui che a parole vedeva il circo come uno spettacolo triste, «frammentario, senza una trama, senza un progetto unitario». Perché non tutti sognano «la vita itinerante e senza punti fermi degli artisti circensi».
Confessioni in prima persona, come quella dell’illusionista ladra (di oggetti, persone, fiducia e stipendi) che ama indagare i lati oscuri degli ospiti di un hotel vicino all’aeroporto. «Perché niente, dico niente, è più appagante che entrare e frugare in quei microcosmi, in quei contenitori di esistenze che si lasciano cogliere nella loro intimità più disarmante».
Questi sono anche i racconti della pandemia, dei ritorni ai luoghi d’infanzia, simboli della propria coscienza. Come nel caso del contorsionista che, seguendo il consiglio paterno, cerca di essere flessibile come il legno del salice, che si curva senza spezzarsi: «e io, salice ero stato: con l’abilità di un contorsionista, avevo saputo trovare il mio spazio nelle circostanze più scomode. Avevo forzato pensieri, adattato risposte, trattenuto emozioni; mi ero lasciato persino snaturare».
In questo amalgama di odori, natura, artificio, ricordi, timori, sogni ed errori, spicca il racconto finale, una piccola perla che ruota attorno alla storia di un abete rosso, “l’albero che canta” da sempre amato dai liutai, durante la tempesta Vaia del 2018.
Rassegna circense. Breve inventario di vite è un libro diretto, senza pudori. Francesca Bugiolacchi è una narratrice che sa osservare i suoi personaggi con grande delicatezza ma, al contempo, con la fermezza di chi non ha paura della ricerca della verità, di quella sbavatura che si nasconde dietro la superficie, dentro le famiglie, nella coscienza di ciascuno. Non c’è vergogna né giudizio verso un’umanità colta nei suoi aspetti più veri. Qualcuno li chiama fallimenti, deviazioni, inconvenienti. Ma sono solo vite. Vite umane narrate dallo spioncino da cui pochi sanno guardare, oltre il luccichio dello spettacolo circense a cui ciascuno si sottopone ogni giorno.
#GuadagnoCommissioni
Francesca Bugiolacchi
Casa editrice
Affinità elettive
Anno
2023
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
138
ISBN
9788873266884