CarmenFilm

CarmenFilm: uno spettacolo al Teatro Lauro Rossi di Macerata

Venerdì 11 agosto 2023, presso il Teatro Lauro Rossi di Macerata, all’interno del programma della 59° edizione di Macerata Opera Festival, si è volto lo spettacolo CarmenFilm.

La serata prevedeva due momenti, al tempo stesso distinti e fortemente correlati. Nella prima parte il pubblico in sala ha potuto godere della proiezione del colossal muto, di Cecil B. DeMille, Carmen, con la cantante Geraldine Ferrar nel ruolo della protagonista e Wallce Reid in quello di don Jose. Nella seconda parte, invece è stato proiettato il ben più breve film di Charlie Chaplin, dal titolo omonimo, e con lo stesso Chaplin nei panni di don Jose e la sua nuova scoperta, che poi diventerà per anni la sua musa ispiratrice, Edna Purviance in quelli di Carmen. Entrambe le proiezioni sono state accompagnate dalla musica dal vivo dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, in una formazione necessariamente ridotta, diretta da Timothy Brock.

Lo spettacolo, malgrado sia stato pensato come contorno agli eventi principali della rassegna operistica maceratese, è stato, in realtà, una delle iniziative culturali più interessanti di quest’anno.

CarmenFilm – La storia

Prima di tutto un po’ di storia. Il film di Chaplin nacque come una parodia dell’acclamata opera di DeMille. Anzi, Chaplin vi si dedicò quasi immediatamente dopo aver visto la prima dell’opera demilliana, tanto che fu girato a pochi mesi di distanza e, anche se uscì poi nel 1916, di fatto entrambi i film possono considerarsi del 1915.

L’operazione compiuta da Chaplin, allora in fase di ascesa, sia come attore che come regista, è di estremo interesse e di una complessità rara. Egli infatti, riutilizza gran parte dei dialoghi e delle ambientazioni di DeMille, ma dà al tutto un taglio comico-demenziale, fino a stravolgerne il finale, con i due protagonisti che invece di morire in un omicidio-suicidio, fingono solo la morte per liberarsi dal geloso Escamillo, e fuggono insieme. Quindi, l’opera di Chaplin è a tutti gli effetti un meta-film, un film che parla di un altro film e ne fa la parodia.

Una serata da ricordare

CarmenFilmL’aspetto interessante della serata, però, non è stato tanto l’aver scelto di proiettare in successione cronologica i due capolavori, bensì, vista appunto la natura della manifestazione, quella di dar peso alla musica.

Se il film di DeMille ha avuto come colonna sonora l’esecuzione della partitura originale, realizzata Hugo Riesenfeld, che usò ampiamente il materiale di Bizet dell’opera omonima, espunto delle parti vocali, quello di Chaplin non aveva una partitura vera e propria. Le musiche eseguite in sala, in coordinazione con le immagini del film, sono state composte dallo stesso Timothy Brock, dietro la richiesta fatta nel 2013 dal Teatro de la Zarouali di Madrid.

Ed ecco il vero interesse della serata: Brock ha perfettamente incarnato lo spirito chapliniano, realizzando una partitura che di fatto è una parodia sia dell’opera di Bizet, sia di quella di Riesenfeld. Anche in questo caso, quindi possiamo parlare di meta-musica, di una musica che, parodiandola, parla di un’altra musica.

Dal punto di vista linguistico, la doppia sovrapposizione di approcci metalinguistici di carattere non verbale è quasi di assoluta novità, e scardina il preconcetto secondo il quale solo alla parola spetta il compito di poter parlare di sé stessa e delle altre forme di comunicazione (musica, pittura, scultura, architettura, film, danza, eccetera). Il pubblico ne è stato entusiasta. Non ci resta che auspicare la ripetizione di iniziative così coraggiose.

Articolo di Andrea Garbuglia

Foto: Imbrescia

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