Rebecca Solnit

Rebecca Solnit – Ricordi della mia inesistenza

Tra i libri pubblicati in Italia nel 2021, un posto d’onore spetta sicuramente a Rebecca Solnit con il suo “Ricordi della mia inesistenza” (Ponte alle Grazie, 2021).

Si tratta di un memoir e di un discorso costante contro la violenza di genere, scritto da «una delle figure più potenti tra i critici culturali del nostro tempo», come scrive Oprah Winfrey.

SCOPRI IL NOSTRO SHOP ONLINE CON TANTI PRODOTTI A TEMA LETTERARIO

Ricostruzione di luoghi ed eventi

Rebecca Solnit, californiana di famiglia ebraica, è scrittrice, giornalista, storica, ambientalista, femminista e critica d’arte. Autrice del best seller che ha dato vita al termine mansplaining (Gli uomini mi spiegano le cose, Ponte alle Grazie, 2017), ha pubblicato libri su ambiente, arte, politica, letteratura, viaggi, vincendo numerosi premi e diventando una delle intellettuali americane più autorevoli sulla scena contemporanea.

I temi che stanno a cuore a Rebecca Solnit sono tutti anche in questo libro. Innanzitutto la gentrificazione, con l’arrivo dei bianchi (lei compresa) in quartieri neri che vengono “ripuliti”; tutti luoghi che perdono la loro storia, i loro nomi e l’identità per far spazio ad agenti immobiliari e costruttori senza scrupoli. Solnit testimonia la nascita delle nuove metropoli dell’informazione, della finanza e del turismo partendo da ciò che lei conosce ovvero la realtà di San Francisco, dove affitta un vecchio appartamento e scrive: «il cambiamento è l’unità d misura del tempo e io ho capito che per accorgersi del cambiamento bisogna andare a un ritmo più lento di lui; vivendo un quarto di secolo nello stesso posto ci sono riuscita».

Si parla tanto di ambiente e di presìdi di persone che lottano per preservarlo. Si parla di arte, di critica, di come lavorare in un museo abbia cambiato la prospettiva di osservazione dell’autrice. Ma soprattutto si parla di violenza maschile sulle donne. Partendo dai suoi ricordi d’infanzia, dai problemi in tal senso già presenti all’interno del suo nucleo famigliare, la scrittrice tocca livelli profondissimi di storia universale delle donne. Nessuna donna può fingere di non capire perché ciò che viene descritto riguarda il corpo delle donne nella società. Gli esempi di vita reale portati dall’autrice sono molteplici e fanno capo a due foto: una, quella di copertina, che ritrae la stessa Solnit e che viene “spiegata” poco prima della metà del libro; l’altra si trova in apertura al primo capitolo e ritrae una vecchia scrivania di cui scoprirete il potente significato solo andando avanti con la lettura del libro. Solnit tratta anche il tema dell’omofobia, affermando giustamente che «dentro l’omofobia c’è la misoginia: essere uomo significa battersi senza tregua per non essere donna».

La recensione del libro di Rebecca Solnit. Lettura e scrittura come salvezza

La scrittura di Rebecca Solnit è evocativa di luoghi ed emozioni ma è anche cruda, diretta e cronachistica quando si tratta di affrontare temi che riguardano i diritti umani e in particolare delle donne. Tra le pagine, non manca mai la metafora con la guerra quando si parla della condizione femminile e della violenza di genere: «parlarne metteva a disagio le persone, che mi rispondevano dicendo cosa avevo fatto di sbagliato. Alcuni uomini mi dissero che avrebbero voluto che qualcuno rivolgesse loro delle molestie sessuali. Nessuno mi aiutava, nessuno riconosceva ciò che stavo vivendo, o che avevo il diritto di essere libera e al sicuro. Era una specie di follia colletiva, vivere in una guerra che nessuno attorno a me riconosceva come tale».

La lettura e la scrittura sono l’unica salvezza e a questi due argomenti Rebecca Solnit dedica decine di pagine meravigliose che non possono sfuggire a coloro che amano profondamente i libri. «C’erano dei modi per rompere il silenzio che era parte del dolore e c’era la ribellione e l’inizio di qualcosa; si iniziava a raccontare le storie mie e delle altre. Una foresta non di alberi ma di storie, e la scrittura che apriva sentieri per attraversarla».

Acquistate questo libro. Leggetelo, specialmente se siete uomini. Regalatelo a chi amate.

copertina
Autore
Rebecca Solnit
Casa editrice
Ponte alle Grazie
Anno
2021
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
246
Traduzione
Laura De Tomasi
ISBN
9788833314723
SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie

diMarta Lilliù

Sono nata ad Ancona nel 1985 e sono cresciuta ad Osimo. Sono laureata in Lettere (Università degli Studi di Macerata) con una tesi in Storia Moderna sulle Suppliche del XVIII sec. dell’Archivio Storico di Osimo. Sono diplomata in Pianoforte e in Clavicembalo (Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro).
Dal 2012 abito e lavoro in Liguria, dove ho approfondito l’ambito della didattica musicale (abilitandomi all’insegnamento del Pianoforte presso il Conservatorio “N.Paganini” di Genova) e della didattica speciale, cioè rivolta al Sostegno didattico ad alunni con disabilità (Università degli Studi di Genova). Ho vissuto a Chiavari e Genova. Attualmente vivo a Sestri Levante, dove annualmente si svolgono il Riviera International Film Festival e il Festival Andersen.
Sono docente di Pianoforte a tempo indeterminato a Levanto, Monterosso e Deiva Marina.
Abbandono talvolta la Liguria per muovermi tra le Marche e Londra, città in cui ricopro ufficialmente il ruolo di...zia!