Torna Colson Whitehead con Il ritmo di Harlem

Grande ritorno in libreria per Colson Whitehead, che è uscito in Italia con Il ritmo di Harlem. Il volume è edito da Libri Mondadori.

Questo ennesimo exploit letterario di Colson White­­head non è solo un esilarante dramma morale mascherato da poliziesco: è anche un romanzo sociale su razza e potere. Ma è in primo luogo una lettera d’amore nella quale Harlem – animata da una sfilata dickensiana di personaggi colorati e originalissimi – ha la stessa vivacità e ricchezza della Dublino di Joyce.

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Colson Whitehead – Il ritmo di Harlem

Colson WhiteheadPer i suoi clienti e vicini su 125th Street, Ray Carney è un commerciante serio: sgobba da bravo padre di famiglia nel suo negozio dove vende mobili a prezzi contenuti. Sua moglie Elizabeth aspetta il secondo figlio e, sebbene i suoceri non mostrino di apprezzare granché il fatto che la figlia e i nipoti vivano in un piccolo appartamento vicino ai binari della sopraelevata, Ray sembra soddisfatto così. Ma dietro questa apparente normalità si aprono delle crepe: sono in pochi a sapere che suo padre era un membro piuttosto temuto della criminalità locale. Per giunta, con tutti quei divani venduti a rate, i soldi cominciano a scarseggiare. Per cui, se suo cugino Freddie occasionalmente gli porta in negozio qualche anello o una collana, Ray non vede la necessità di informarsi sulla loro provenienza; inoltre conosce un gioielliere in centro, anche lui molto poco propenso a fare domande e assai discreto.

Inizia così il conflitto interiore tra Ray l’onesto commerciante, padre di famiglia, e Ray il malvivente. Ma quando Freddie decide di prendere parte alla rapina allo storico Hotel Theresa, una serie di terribili malavitosi irrompe nella vita di Carney: dal gangster Chink Montague, “noto per la sua abilità con il rasoio a mano libera”, a Pepper, reduce della Seconda guerra mondiale dalla pistola facile, fino al micidiale Miami Joe con i suoi eleganti completi viola.

Barcamenarsi in questa doppia vita diventa sempre più difficile e pericoloso: riuscirà il nostro eroe a evitare di essere ucciso, a salvare suo cugino e ottenere la sua parte del colpo grosso? Ma, soprattutto, riuscirà a mantenere intatta la sua reputazione?

L’autore

Colson Whitehead (New York, 1969) ha esordito nel 1999 con L’intuizionista, finalista al PEN/Hemingway. John Henry festival (2001) è stato invece finalista al Pulitzer e al Book Critics Circle Award, mentre La ferrovia sotterranea (2016) ha vinto, tra gli altri, il National Book Award, il Pulitzer e l’Arthur C. Clarke. Grazie a I ragazzi della Nickel (2019) ha ottenuto per la seconda volta il Premio Pulitzer. È unanimemente considerato uno dei massimi scrittori contemporanei.

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