Vincere a Roma. L’indimenticabile impresa di Abebe Bikila. Si intitola così il volume di Sylvain Coher portato in libreria da 66thand 2nd.
Il libro vuole quindi essere una sorta di memoir su Abebe Bikila per il sessantennale delle Olimpiadi di Roma 1960. Viene pubblicato nella collana Vite inattese.
Vincere a Roma. L’indimenticabile impresa di Abebe Bikila – Sylvain Coher
Roma, sabato 10 settembre 1960. Dopo 2 ore, 15 minuti e 16 secondi, Abebe Bikila taglia per primo il traguardo della maratona olimpica. Ventiquattro anni dopo la cattura di Addis Abeba da parte di Mussolini, un ignoto atleta etiope si impone sul suolo italiano battendo i campioni più quotati della disciplina.
Oltre a stabilire il nuovo record del mondo, l’esile soldato abissino copre tutti i quarantadue chilometri a piedi nudi, accarezzando il selciato della Città Eterna come fosse la terra dei suoi altipiani. «Vincere a Roma sarà come vincere mille volte» gli aveva detto il sovrano Haile Selassie, di cui era una guardia del corpo.
E così, mentre gli imperi europei si sfaldano uno dopo l’altro, questo mirabile corridore, conquistando l’oro, incorona un intero continente. Accordando la sua prosa al passo instancabile del maratoneta, Sylvain Coher scivola abilmente dal resoconto della gara alla mente di Abebe Bikila, rivelandoci dall’interno l’esperienza della corsa di fondo – il ritmo, la meccanica, le accelerazioni, fino al benessere delle endorfine –, e raccontandoci con voce lieve, attraverso una delle imprese sportive più memorabili, come nascono le leggende.
L’autore
Sylvain Coher (1971) vive tra Parigi e Nantes. Dopo gli studi di letteratura moderna, è stato istruttore di vela, libraio, editore, muratore e disoccupato. Borsista residente a Villa Medici nel 2005-2006, Coher ha pubblicato diversi libri per Actes Sud, tra cui Carénage (2011), Nord-nordouest (2015), con cui si è aggiudicato più di un premio letterario, e Trois cantates policières (2015).