Quando Il tempo è un bastardo è uscito nel 2011, da subito abbiamo tutti capito che Jennifer Egan sarebbe stata una delle voci più importanti della letteratura americana.
Questo libro è costruito come una fantastica epopea che mette al centro l’umanità e le persone. Il tempo è un bastardo ha il fascino del passato ma la forza di guardare al futuro.
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La trama
In questa serie di racconti che compongono Il tempo è un bastardo (minimum fax) ci sono due protagonisti: Bennie Salazar e Sasha. Il primo è un ex musicista punk ed ora discografico, mentre la seconda è il suo braccio destro, donna di polso ma dal passato turbolento.
La cornice in cui si snodano le loro storie è San Francisco nella fine degli anni ’70 e la New York del prossimo futuro (ora quasi presente), in cui a governare le emozioni collettive sono i social network.
Intorno ai due protagonisti si formano le storie delle persone a loro vicine, delle loro famiglie e dei loro amici, tra matrimoni falliti, fughe adolescenziali e scommesse azzardate.
Il tempo è un bastardo. La recensione del romanzo di Jennifer Egan
Perché leggere Il tempo è un bastardo? Innanzitutto perché nessuno come Jennifer Egan è stata capace in questi ultimi anni di raccontare la degenerazione di un certo tipo di società, dello star system e del giornalismo.
Poi perché queste storie toccano temi pesanti ma attuali. Ci sono le droghe psichedeliche con le loro meraviglie percepite, c’è la provincia americana del presente ma soprattutto del prossimo futuro, ci sono i problemi quotidiani di famiglie normali.
Jennifer Egan ha saputo guardare oltre i classici stereotipi letterari, creando un vero e proprio romanzo-mondo che si apre a moltissime possibilità. Un libro che unisce realtà e prosa, esistenza e futuro incerto. Una storia tra le più amate degli ultimi anni.
Jennifer Egan
Casa editrice
Minimum Fax
Anno
2010
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
392
ISBN
978-880471734