The Haunting of Hill House

The Haunting of Hill House: i fantasmi sono in famiglia

The Haunting of Hill House è la serie tv horror antologica ideata da Mike Flanegan, prodotta da Amblin Television e Paramount Television.

La serie tv è antologica, e su Netflix è andata in onda la prima parte, The Haunting of Hill House. Il tutto è basato sull’omonimo romanzo horror della scrittrice Shirley Jackson, che già negli anni ’60 aveva subito una trasposizione.

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La trama

La storia è quella della famiglia Crane che abita ad Hill House, una strana casa in cui accadono cose inquietanti.

Per marito, moglie e i cinque figli, le esperienze vissute sono giochi otici, porte che si aprono e si chiudono senza motivo. Davvero la casa è infestata?

Queste vicende si sviluppano tra passato e presente, in cui i cinque fratelli sono diventati grandi e devono affrontare comunque i fantasmi e le cicatrici che la casa ha lasciato su di loro. Quali sono le oscure presenze che popolano la casa e non lasciano in pace la famiglia?

The Haunting of Hill House. La recensione

Quello di Shirley Jackson è stato descritto come uno dei migliori racconti horror della fine del ventesimo secolo da Stephen King.

The Haunting of Hill House è una storia angosciante, che smuove paure profonde che nascono prima di tutto dal mistero, ma che finiscono a radicarsi nell’animo umano ed intaccano i legami familiari.

Non è un classico horror questo, ma non sarà una sorpresa per tutti coloro che hanno letto Shirley Jackson almeno una volta nella vita. la complessità della storia sta proprio in questo duplice livello del mistero e dei legami familiari, che hanno pari valore.

Malattie mentali, tossicodipendenze, tradimenti. Tutto ruota attorno alla casa ma poi si dirama in mille direzioni, diventa storia reale che porta con sé le atmosfere gotiche della casa. Sembra quindi essere impossibile liberarsi davvero da ciò che comunemente chiamiamo fantasmi, e che diventano o già sono desideri, paure, bisogni soppressi.

Ricordiamo che il romanzo della Jackson (del 1959), è arrivato in Italia con il titolo di L’incubo di Hill House (o La casa degli invasati). Già nel 1963 il grande schermo ne aveva creato un adattamento con Gli invasati, e nel 1999 era poi seguito Haunting: Presenze.

Verso la seconda stagione

Il successo di The Haunting of Hill House ha portato alla realizzazione della seconda serie, che si intitolerà Bly Manor. Sarà ambientata in un’altra casa abitata da oscure presenze, e forse andrà in programmazione su Netflix entro il 2020.

Secondo quanto dichiarato da Flanagan: “È più spaventosa. È molto più spaventosa, proprio a livello viscerale. Stiamo andando alla grande. Siamo a circa un terzo del percorso. È un’atmosfera completamente diversa da quella di Shirley Jackson. Il romanzo è una sorta di spina dorsale della stagione, ma è stato adattato così tante volte e così bene, come in The Innocents e in alti. Un altro uscirà tra poche settimane. Quindi, abbiamo deciso di aprire la sua intera libreria di storie di fantasmi, cose che non sono state mai adattate, costruire la stagione attorno all’intera libreria soprannaturale. E questo è un vero piacere, perché possiamo fare cose che non ho mai visto prima”.

Arriva poi la conferma che Hill House e Bly Manor non sono serie tra loro collegate. “Non esiste una connessione a livello narrativo, ma sicuramente ci saranno delle Easter Eggs, non solo nei piccoli dettagli ma anche nei dialoghi e in alcune idee. Ci saranno sicuramente delle cose che scateneranno quel genere di reazioni che questo genere di cose scatenano, ma non ci saranno connessioni dirette per quel che riguarda la storia”.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.