Emile Zola

Emile Zola. Il naturalismo non mi appartiene, appartiene al secolo

Emile Zola. Italo francese nasce a Parigi nel 1840. Il periodo di riferimento è dunque la seconda metà dell’800. Sono note essenziali per collocare e meglio comprendere l’opera e soprattutto le influenze che ne compongono il carattere artistico.

Arte e cultura sono infatti caratterizzate, sulla spinta della Rivoluzione Industriale, da due fenomeni fondamentali e ampiamente diffusi quali il Positivismo e il Naturalismo, che in Italia fu chiamato Verismo che ebbe in Giovanni Verga il maggior esponente.

Il primo quale espressione della totale fiducia nella scienza e nel progresso tecnologico, dove lo scrittore è un attento osservatore. Il Naturalismo è la rappresentazione concreta ed oggettiva della realtà ed ha proprio in Zola l’ispiratore.

Emile Zola: i romanzi di successo

Dopo un inizio della carriera di scrittore con alcune esperienze letterarie a carattere romanzesco che non ottengono particolari riscontri, Emile Zola fa sue le tendenze, molto forti tra l’altro e sicuramente influenzatrici, di questi due movimenti.

Ed è infatti con il romanzo Thérèse Raquin che ottiene l’attenzione del pubblico, proprio per la complessità e dell’intreccio delle figure dei protagonisti. La descrizione dei profili psicologici dei personaggi è minuziosa, attenta, complessa come i loro caratteri.

Ed è proprio sulla costruzione di questo romanzo che si basa il pensiero di Emile Zola sulla concezione del romanzo, quale racconto artistico della realtà attraverso una profonda analisi scientifica.

La fortuna dei Rougon, Nana, Il ventre di Parigi, L’assomoir, La bestia umana, L’argent Zola è giornalista e scrittore instancabile.

Personaggi e stile indimenticabile

ZolaDurante tutta la carriera ha costruito storie e personaggi indimenticabili, espressione di un’epoca e di un mondo in piena evoluzione, assetata di futuro, di vita ma che al tempo stesso deve fare i conti con la quotidianità dell’uomo qualunque.

Muore nel 1902 e lascia un patrimonio artistico e culturale di fondamentale importanza nell’evoluzione artistica non solamente del suo secolo.

La sua cronaca attenta e minuziosa, la sensibilità nella narrazione dei poveri e degli umili, ispireranno e svilupperanno nuove forme in epoche successive di racconto della vita di tutti i giorni.

Tematiche e schemi narrativi che ancora si possono vedere espressi e ritornare in scrittori come gli americani della Generazione Perduta, fino ai giorni nostri con Don DeLillo.

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diSteve Fortunato

Piemontese di origine e milanese d’adozione. Imprenditore da sempre, ha sfogato principalmente nel marketing e nella comunicazione la creatività e il desiderio di nuovi orizzonti e di nuove sfide. Razionale e impulsivo, istintivo e sensibile. Racconta vicende e persone con una visione nichilista e un linguaggio crudo, duro, scarno a volte, che però sa cedere a momenti delicati, di sottile nostalgia.