In libreria in questi giorni per Keller editore L’assassino della città delle albicocche. Reportage dalla Turchia, di Witold Szabłowski. Un reportage pieno di ritmo e intelligenza. Potente, profondo, originale e spesso divertente per comprendere la Turchia di oggi. Un paese sempre a cavallo tra due mondi, tra due identità.
L’assassino della città delle albicocche è Vincitore English Pen Award, Vincitore European Parliament Journalism Award, Vincitore Beata Pawlak Award, Selezione Nike Award.Witold Szabłowski ha vissuto a lungo in Turchia e se ne è innamorato. Ma il fascino esercitato da questo bellissimo Paese non ha reso meno acuto il suo modo di fare reportage.
Viaggi, incontri, lingua. Ne è uscito un ritratto polifonico di un Paese sempre a cavallo tra due mondi, tra due identità. Scritto benissimo, pieno di ritmo, profondo e ironico. La tensione con i curdi in Siria è solo l’ultima di tante notizie riguardanti la Turchia che in questi ultimi anni hanno inquietato molti europei. Prima ci sono stati i giornalisti e gli scrittori arrestati, uno strano tentativo di colpo di stato e le proteste al Parco Gezi. Proprio da queste ultime parte il reportage di Szabłowski per raccontarci un paese sempre diviso in due. Non solo tra Oriente e Occidente ma anche tra presente e passato, Islam e islamofobia, conservatorismo e modernità.
Szabłowski percorre migliaia di chilometri toccando i punti più lontani della Turchia, incontra giornalisti, professori, camionisti, gente comune, politici, sceneggiatori, artigiani, commercianti, migranti, contadini, appartenenti a minoranze etniche (tra queste anche i curdi), imam… e riesce a portare su carta un affresco affascinante e sempre interessante.
Si occupa anche della storia politica di Erdogan, di cui ricostruisceil percorso che lo ha portato al potere.
Libro di viaggio e reportage, indagine storica e sguardo sulla complessità del presente, Witold Szabłowski con L’assassino della città delle albicocche intreccia sogni e speranze, storia e memoria, imprese epiche e monumenti senza tempo, luci e anche le ombre di questo Paese occupandosi ad esempio di delitti d’onore e condizione femminile. Ma la Turchia in questo libro è anche il profumo delle albicocche di Malatya, i ponti sul Bosforo, il sogno di Sinan – detto il Michelangelo turco –, l’eredità di Atatürk, la patria delle fiction televisive, i versi di Hikmet…