Uscito lo scorso 31 gennaio per 66thand2nd, Il taglio è il romanzo sulla Brexit scritto da Anthony Cartwright.
Dudley è un sobborgo operaio in declino nel cuore del Black Country. «Il taglio» è il termine di cui la gente del posto si serve per indicare la rete di canali che attraversa la regione, simbolo dell’ età dell’oro industriale in cui lì «c’era lavoro per tutti». Ma è un termine che allude anche alle ferite sul corpo del protagonista e allo strappo della Brexit. Cairo Jukes è un ex pugile che si è ridotto a estrarre tubi di rame e piombo dalle fabbriche dismesse insieme ai nuovi immigrati. Nel resto del tempo cerca di stare alla larga dal pub e di tenersi in contatto con la figlia e il nipotino di sangue misto. Intanto la data del referendum si avvicina, un tafferuglio esplode nel ristorante in- diano dove si riuniscono i sostenitori del Partito per l’indipendenza del Regno Unito, che soffiano sul fuoco dell’intolleranza. E in città si presenta Grace Trevitchick, una filmmaker londinese arrivata per catturare in un documentario l’umore dell’elettorato. La ricerca di Grace, e l’attrazione reciproca tra lei e il vecchio pugile, porterà entrambi a riflettere sulle loro posizioni pro o contro l’Europa. É lontano da Londra che vanno ricercate le vere ragioni del voltafaccia inglese contro l’Europa, e Anthony Cartwright, coscienza critica della working class e cantore dell’Inghilterra più marginale, lo fa in questo libro potente, che guarda in faccia i fantasmi generati da governi che hanno annientato le speranze di intere generazioni.
Anthony Cartwright è nato nel 1973 a Dudley, nel Black Country. Il taglio è il quarto libro dell’autore pubblicato da 66thand2nd dopo Heartland (2013), Il giorno perduto (2015), un viaggio nella memoria e nella strage dell’Heysel scritto a quattro mani con Gian Luca Favetto, e Iron Towns. Città di ferro (2017).