Mago di Oz

Il Mago di Oz: realtà e sogno tra libro e film

Il Mago di Oz è forse una delle storie più conosciute sia dai bambini che dagli adulti di tutte le generazioni ed in tutto il mondo. A contribuire a tale fama sono stati un romanzo ed il successivo film tratto dal romanzo stesso. Il libro esce nel 1900, ed è opera di L. Frank Baum. In realtà il primo vero titolo dell’opera è Il meraviglioso Mago di Oz, ed il successo è immediato, tanto che Baum ne scrissi poi altri 13, che più o meno riprendono la storia originale.

Qualche anno più tardi, nel 1902, viene prodotto un adattamento per un musical a Broadway, mentre nel 1939 Victor Fleming (il regista di Via col vento) decide di portare Il mago di Oz sul grande schermo. A Judy Garland viene affidato il ruolo della protagonista, Dorothy, e tutti ricordiamo ancora la straordinaria colonna sonora, con la canzone Over the Rainbow riproposta poi negli anni da tantissimi artisti. Il successo del film è strepitoso, e anche il romanzo di Baum ne trae beneficio.

Come spesso accade tra film e libro, per quanto la riproduzione sia stata fedele alcune differenze sono evidenti. Chi ha letto il romanzo di Baum ed ha poi visto il film di Fleming, si è di certo accorto che nell’opera letteraria viene svelato il vero nome del Mago (Oscar Zoroaster Phadrig Isaac Norman Henkel Emmannuel Ambroise Diggs), che invece nel grande schermo rimane sconosciuto. Durante il percorso Dorothy incontra il leone, l’uomo di latta e lo spaventapasseri, che nel film sono il ritratto e la trasposizione dei suoi amici, somiglianza che invece non esiste nel libro.

Il Mago di OzSul rapporto tra Dorothy ed i suoi amici c’è molto da dire: se nel film i compagni salvano spesso la ragazza, il libro ci presenta invece una versione diversa, con Dorothy che spesso e volentieri giunge in aiuto degli amici. Già, perché Il Mago di Oz è in realtà una storia cruenta, piena di combattimenti tra il gruppo di amici e la strega cattiva; combattimenti che nel film sono resi assai più “delicati”. Uccisioni (anche orribili), scene di attacchi, armi: tutto nel film è sopito, nascosto. Anche la morte della strega cattiva è diversa nelle due versioni, con Dorothy che nel libro versa volontariamente l’acqua addosso alla nemica, mentre nel film il tutto sembra accidentale. Un’altra curiosità riguarda le famose scarpette, che nell’opera di Baum non sono rosse ma d’argento! Anche il finale è diverso. Nel romanzo il viaggio di Dorothy e dei compagni è reale, mentre nel film è solo un sogno.

Il Mago di Oz è quindi una storia che nel corso degli anni è diventata quasi un insieme di più versioni, riadattata sempre per raggiungere il successo di massa a cui si proiettava. Alcuni critici parlano anche di riferimenti “razzisti” nel romanzo di Baum: la lotta tra l’Est e l’Ovest (le streghe) potrebbe essere un’allegoria della deflazione americana di quegli anni e dei debiti che i contadini dell’Est avevano con le banche dell’Ovest. Certo è che Baum ha scritto una storia più attinente alla realtà del tempo, con i personaggi che rappresentano perfettamente i valori del popolo americano e la divisione politica e sociale. Il Mago di Oz è quindi una storia che oscillerà sempre tra Hollywood e la realtà.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.