La Nave di Teseo ha pubblicato il nuovo romanzo di Viola Di Grado, Bambini di ferro.
L’azione si svolge in Giappone, dove Sada, la direttrice di un istituto, e la sua assistente prelevano dalla sua casa una bambina, rimasta orfana. La piccola Sumiko non mangia, non parla, non interagisce con nessuno. La sua tutrice è Yuki, una ragazza di 25 anni, a sua volta cresciuta nell’istituto. Yuki è stata sottoposta a un programma di accudimento materno artificiale, il cui fallimento ha generato dei “bambini difettosi”, confinati presso la struttura sotto la guida e le cure soffocanti di Sada. Il rapporto tra Yuki e Sumiko è complesso e la bambina si rivelerà essere la custode dei segreti e dei traumi di Yuki.
Una storia particolarissima, che ci incuriosisce anche perché la sua autrice è uno dei nomi più interessanti della narrativa italiana degli ultimi tempi: a soli 23 anni, la Di Grado ha pubblicato il suo primo romanzo, Settanta acrilico trenta lana, con cui ha vinto il Premio Campiello Opera Prima ed è stata finalista al Premio Strega.
Cuore Cavo è stato il suo secondo romanzo, tradotto in inglese con il titolo Hollow Heart: nel 2015, è stato tra i candidati al Man Booker International Prize. Sempre nel 2015, la Di Grado ha rotto il contratto appena firmato con Bompiani, in seguito all’acquisizione di RCS Libri da parte di Mondadori. La scrittrice ha seguito, così, Elisabetta Sgarbi nel suo nuovo progetto editoriale, La nave di Teseo.
Viola Di Grado è laureata in lingue orientali e si è specializzata in filosofie dell’Asia orientale alla University of London. Attualmente vive a Londra, ma ha vissuto anche a Leeds e a Kyoto.