Marina Berlusconi, la dura risposta sul caso Bompiani

La grande notizia di questi giorni (in ambito editoriale) riguarda l’uscita da Bompiani di Elisabetta Sgarbi e la nascita di una nuova realtà editoriale, La nave di Teseo.

Si è molto parlato di questo fatto anche perché la scelta della Sgarbi è arrivata all’indomani dell’operazione con cui Mondadori ha acquisito RCS Libri (di cui fanno parte diversi marchi, tra cui, appunto, Bompiani), anche se è giusto sottolineare che per definire l’operazione conclusa c’è bisogno del via libera dell’Antitrust.

Umberto Eco aveva parlato di un incontro tra Marina Berlusconi ed Elisabetta Sgarbi, definendole due donne «non incompatibili e incomunicabili per ideologia, ma per antropologia».

La risposa della Berlusconi (piuttosto secca) non si è fatta attendere e, in una sua lettera aperta su Il Foglio (che potete leggere integralmente qui) leggiamo: «Con Elisabetta Sgarbi, che non si era ancora dimessa da direttore editoriale della Bompiani, ho avuto un incontro cordiale. Ho compreso le sue preoccupazioni, almeno quelle dichiarate, e l’ho rassicurata […]. Chiedeva molto più concretamente di acquistare la Bompiani, unica mossa, a suo dire, che avrebbe potuto tutelare per davvero la casa editrice. Richiesta legittima, come legittima è stata la mia risposta da imprenditore: no, per ragioni che mi parrebbe francamente superfluo illustrare».

La lettera si conclude con  «essere considerata incompatibile con chi mostra una tale arroganza e un tale disprezzo verso le opinioni e le posizioni altrui non mi dispiace affatto». Quale sarà la risposta di Elisabetta Sgarbi a questa lettera? Ma, soprattutto, ci sarà una risposta?

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