Per conoscere davvero Lorenzo Vargas, come scrittore intendo, vi consiglio prima di tutto di leggere il suo blog “La soddisfazione di una pera”. Qui troverete racconti, pubblicazioni, recensioni e il suo vero rapporto con la scrittura e la creatività. Una volta fatto questo, passate al suo primo romanzo, Pierre non esiste. Dopo il romanzo, fermatevi un attimo.
Se amate il genere di libri tipo: atmosfere grigie, posti in cui non arriva mai il sole o realtà distopiche stile Orwell, questo è il romanzo che fa per voi. Se invece non amate questo genere, probabilmente avete sbagliato recensione; ma siccome nella vita c’è sempre una prima volta, Pierre non esiste è un buon modo per iniziare a leggere qualcosa del genere. Perché Pierre Prato, in fondo, è un ragazzo che sembrerà comune ai più: convive con una ragazza, Viola, e nel frattempo si difende dalle avances del suo capo Muriel. Fin qui niente di strano, se non fosse per due particolari. Nel mondo in cui vive, le telecamere sono ovunque e controllano ogni istante della vita, ed in questo mondo Pierre deve controllare la sua malattia, Rho, un’allucinazione paranoide che gli fa, per così dire, compagnia. Sarà proprio questo rapporto con la sua mente a catapultare Pierre in una realtà nuova, in cui esistono solo dubbi e domande.
Lorenzo Vargas
Il romanzo di Lorenzo Vargas affronta un sacco di temi importanti: amore, vita, morte, rapporto con il mondo e, soprattutto, il rapporto con se stessi. Nel contrasto tra la vita reale e quella immaginaria, non si può non notare una certa critica verso un mondo che ha perso il contatto con le emozioni, e che forse ha contribuito a creare persone che con sempre più difficoltà affrontano il cambiamento, la fine. Per la paura di soffrire siamo disposti a continuare ad annientarci, a scegliere il nulla, la staticità delle cose. E così facendo, però, soffriamo ancora di più, e nel frattempo perdiamo tempo. Quando si è immersi in questo stato, di solito, non servono voci amiche a farti cambiare idea; “deve arrivarci da solo”, si dice. Allora Vargas sceglie di far confrontare il suo Pierre con se stesso, con la voce più fastidiosa di una coscienza che non sa fare altro che tempestare di domande, mettere in discussione, sfidare nelle risposte.
Siete davvero felici? Sembra la solita domanda banale, ma provate a darvi una risposta. Non subito, ma dopo aver letto il libro magari. Forse scoprirete che solo la risposta sincera vi spalancherà porte sconosciute. Il percorso non è facile, perché le masturbazioni mentali non sono cose da tutti, e se siete quelle persone che si dicono “non ho voglia di pensarci”, avete ancora una volta sbagliato recensione, e pure romanzo. Ma siccome nella vita c’è sempre una prima volta – così almeno continuano a dire – cominciare a masturbarvi mentalmente con Pierre non esiste potrebbe essere un ottimo inizio, perché almeno non vi sentirete soli!
Le ultime parole vanno spese sul giovane autore. Classe 1991, studia Giurisprudenza per autoflagellarsi, dice lui. Oltre al blog, di cui vi ho già detto, va segnalata la sua partecipazione al programma televisivo Masterpiece (Rai3), il talent per aspiranti scrittori.
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