Esce in Italia “La parola” di Kaj Munk, edito da Iperborea

La parola, opera teatrale del pastore protestante e drammaturgo Kaj Munk, sarà nelle librerie italiane dal prossimo 26 Giugno, pubblicato da Iperborea e tradotto da Lorenzo Del Zanna.

Munk è considerato un martire in Danimarca, rapito e ucciso dai Nazisti «per aver predicato una Chiesa non asservita al potere e un cristianesimo in antagonismo con le forze nemiche della libertà». Per la verità, negli anni Trenta, Munk aveva espresso un’iniziale ammirazione per Hitler e Mussolini, visti come figure forti e carismatiche capaci di unificare un popolo; successivamente, la sua opinione mutò, giungendo sino all’aperto disgusto, soprattutto dopo la guerra in Etiopia e le persecuzioni agli ebrei, tanto che Munk arrivò a scrivere una lettera aperta allo stesso Mussolini, pubblicata nel ’38. Dopo l’occupazione della Danimarca da parte dei Nazisti, tramite i suoi sermoni Munk cercò di spingere i suoi connazionali alla rivolta, auspicando un capo unico per tutte le nazioni scandinave, che assicurasse loro la neutralità durante il conflitto. Continuò a predicare, rifiutando la fuga in Svezia, e tenendo un famoso sermone nella cattedrale di Copenhagen nel ’43, sebbene gli fosse stato vietato dai tedeschi di parlare in pubblico. Nel ’44 fu arrestato e giustiziato.

La parola è un dramma il cui tema centrale è quello di avere fede per poter riconoscere i miracoli nella vita di tutti i giorni, fatto accettato nel mondo cattolico, molto meno in quello protestante. Munk scrisse l’opera in cinque giorni e la prima rappresentazione avvenne a Copenhagen nel ’32. Il titolo originale è Ordet e, nel ’55, il grande Carl Dreyer ne ha realizzato la trasposizione, il penultimo film della sua strepitosa carriera. Ordet – La parola ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e il Golden Globe come miglior film straniero. Di seguito, il trailer:

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