La tregua

Mario Benedetti – La tregua

Come può essere dolce l’età della maturità…colma di momenti in cui si viene invasi dalla speranza che l’ozio sarà qualcosa di pieno e ricco, ultima occasione per incontrare se stessi. Non è ancora quella la mia età, ma in questo libro sono così vive sensazioni e pensieri che sembra quasi di toccarla con mano. Così La tregua, di Mario Benedetti, è considerato un piccolo capolavoro della letteratura sudamericana: più di cento edizioni, tradotto in una ventina di lingue e adattato per il teatro, la radio, la tv e il cinema.

Martín Santomé è un signore maturo, esperto, posato, con ottimo stipendio e senza gravi acciacchi. Nelle pagine del suo diario lo sentiamo schiacciato dalla noia poco prima della pensione, vedovo con tre figli ormai grandi, a guardare il tempo che scorre senza chiedere ormai molto alla vita, disilluso. Sentirlo raccontare di come si è costruito la sua routine provvisoria, «via precaria da percorrere finché durava la possibilità di rinviare», o di come il tempo cambi le prospettive e i desideri, «quel che desidero oggi è assai più modesto di quel che desideravo trent’anni fa e, soprattutto, mi importa assai meno di ottenerlo», è un po’ come lasciarsi coccolare dalla dolce malinconia del miglior Guccini, che imprigiona i suoi anni e il suo passato in Eskimo, Canzone delle osterie di fuori porta, Lettera.

Ma la vita, in mezzo alla bonaccia può di colpo gonfiare le vele. E per Martín questo vento si chiama Avellaneda, ragazza timida e silenziosa che compare nel suo ufficio, chiusa nella sua bellezza. Per lei il protagonista sente nascere un sentimento inaspettato, un qualcosa che si fatica a chiamare amore, ma che fa tornare il tempo in movimento, fa paragonare una donna ad un’altra, fa tornare a sentire tra le mani la pelle morbida della compagna di un tempo, e poi fa nominare più volte la parola libertà, e fa riflettere sul significato del “noi”. La vita torna ad essere un mistero nelle pagine di un diario, e «prima di cominciare a dimenticare, bisogna ricordare, bisogna cominciare a ricordare».

Con una tenerissima e lucidissima propensione al racconto e all’analisi di sé, ne La tregua Benedetti percorre i sentieri che lo avvicinano ai grandi romanzi di Philip Roth, in cui un evento della vita porta il profumo della novità e del dubbio; fa parlare del rapporto con il proprio Dio, della propria mediocrità, della morte. E quando il vento passa e torna la bonaccia, rimangono le domande e qualche lieve risposta, mischiata al dolce sapore di essersi sentito eroe senza motivo, all’attrazione inspiegabile per una donna che ha gonfiato le vele, poco prima e poco dopo dell’ozio, facendoti sentire vivo. Perché quell’oppressione al petto, era proprio la vita.

ISBN
9788874525188
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.