Bret Easton Ellis e l'antipatia per le donne alla regia

Bret Easton Ellis non ha un bellissimo carattere, è risaputo. Qualche anno fa criticò aspramente il defunto David Foster Wallace, cinguettando su Twitter «David Foster Wallace possedeva una tale pretenziosità letteraria da farmi vergognare di appartenere alla stessa industria editoriale». I dissapori risalivano a parecchi anni prima, quando Foster Wallace era ancora vivo: tra i due vi fu sempre uno scambio di battute al vetriolo, con Easton Ellis che definiva il collega uno scrittore sopravvalutato. In realtà, pare che a fare imbestialire tanto l’autore di American psycho sia stato un episodio, poi riportato nella biografia ufficiale di Foster Wallace, Every Love Story Is a Ghost Story: A Life of David Foster Wallace di D. T. Max, dove si ammetteva che l’autore di Infinite jest aveva preso spunto da Meno di Zero per la raccolta La ragazza con i capelli strani, ostinandosi a non ammettere mai pubblicamente il “debito” nei confronti di Bret Easton Ellis.

Comunque, a parte questa storica rivalità, la nostra attenzione va a Ellis poiché, qualche ora fa, quelli di Farefilm.it hanno ricordato un’altra simpatica antipatia del buon Bret, che magari vi era sfuggita, ossia l’avversione per le donne registe. Nel 2010, infatti, lo scrittore aveva commentato: «Le donne non possono essere brave registe. Senza contare il lato puramente business del cinema, c’è un motivo per cui non esista una versione femminile di Hitchcock, una versione femminile di Scorsese o una versione femminile di Spielberg? Non lo so. Credo sia davvero un medium creato per uno sguardo e una sensibilità maschile. Voglio dire, l’arte migliore è concepita attraverso una neutralità verso l’emotività, il che penso possa essere una trappola per gran parte delle donne registe». Qualcuno gli ha fatto notare che la trasposizione (ottima) del suo American psycho è stata ad opera di una donna, Mary Harron, ma Ellis ha ribadito che pure la Harron lo convinceva fino ad un certo punto.

Ci permettiamo (a nostro rischio e pericolo) di non essere d’accordo con Bret Easton Ellis, e ci godiamo insieme una clip da American psycho (qui la nostra recensione del film):

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