Lia Levi in libreria con “Il braccialetto” (E/O Edizioni)

Dalla caduta del fascismo alla razzia degli ebrei romani. L’amicizia può salvare dall’orrore? Ci sono due ragazzi, uno ebreo e l’altro no. Corrado, il primo, aspetta che le leggi razziali vengano abolite, così da poter frequentare senza problemi il liceo Visconti. Leandro, invece, vive in una casa tetra, insieme a un’anziana parente russa e, conosciuto Corrado in un cinema, cerca in tutti i modi di fare amicizia con lui. La madre di Corrado possiede un braccialetto d’oro, simbolo di un passato gioioso, quando ancora le leggi razziali non avevano trasformato lei e il marito in individui piccoli, chiusi. Ma quel bracciale, un giorno, viene venduto. Perché?

Lia Levi, autrice di Il braccialetto, edito da E/O, nasce da una famiglia piemontese di origine ebraica e, attualmente, vive a Roma, dove per trent’anni ha diretto il mensile ebraico Shalom. Lei stessa, durante la Seconda guerra mondiale, dovette affrontare i problemi legati alla persecuzione degli ebrei e alla promulgazione delle leggi razziali. Per E/O ha pubblicato anche La sposa gentile, con cui ha vinto il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo per la narrativa.

Di seguito vi proponiamo il filmato di un interessante intervento della stessa Levi presso la storica sede dell’Istituto Treccani a Roma, in occasione della presentazione del libro di Rosamaria Loretelli, L’invenzione del romanzo. Dall’oralità alla lettura silenziosa (Laterza):

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