Jan Brokken è uno scrittore olandese, particolarmente noto per le sue interviste a personaggi di spicco del mondo letterario e musicale. Nell’84 è stato autore di De province, da cui è stato tratto un film nel ’91 di un certo successo, diretto da Jan Bosdriesz. Oggi parliamo di lui perché dal 3 ottobre sarà disponibile nelle nostre librerie il suo Anime baltiche, pubblicato in Italia da Iperborea.
Nel libro si incrociano le vite di illustri personaggi (e non), come Sergej Sergej Ėjzenštejn e la baronessa Alexandra Wolff-Stomersee, moglie di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; oppure Marcus Rothkowitz da Daugavpils, che partì per l’America per diventare il grande pittore Mark Rothko; trovano spazio pure il violinista Gidon Kremer e la sua lotta per riuscire a sopravvivere, rimasto solo con il padre dopo la morte di 35 membri della sua famiglia nei campi di concentramento; infine, la filosofa Hannah Arendt e Loreta Asanavičiūtė, investita da un carro armato russo nel ’91. Per circa dieci anni, Brokken ha viaggiato per Estonia, Lettonia e Lituania raccogliendo storie, poi raccontate in questo libro e capaci di regalare al lettore uno sguardo a trecentosessanta gradi sulla cultura baltica, con tutte le sue dispute ideologiche e sociali, spesso sfociate in vere e proprie carneficine.
Di racconto in racconto «emerge la visione di una grande geografia europea, che già nel XIX secolo legava Tallin, Riga, Vilnius a Palermo, Parigi, Mosca, Bruxelles».