Keith Richards, la chitarra più inossidabile della storia del rock, è al lavoro su un album solista. Il disco, stando a quanto lasciato intendere dallo stesso musicista nel corso di un’intervista a Billboard, potrebbe arrivare nei negozi a giugno 2015, sebbene sia già pronto.
Perché, allora, non pubblicarlo subito? Richards non vuole licenziare il suo disco «fino a che i Rolling Stones sono ancora al lavoro», cioè impegnati con il tour. La band ad ottobre sarà in Australia, per recuperare alcune date cancellate lo scorso marzo, quando Mick Jagger fu colpito da un grave lutto, il suicidio della compagna L’Wren Scott. A febbraio 2015, invece, gli Stones saranno in Sudamerica, e, ammette Richards, è anche probabile che vengano fuori altre date.
Perciò, neppure è scontato che il nuovo disco di Richards (il primo da Main offender, del 1992) arrivi a giugno 2015. Il chitarrista, inoltre, ha confermato di essere al lavoro sul suo nuovo libro di memorie (nel 2010 aveva pubblicato Life). «L’idea all’inizio è venuta all’editore – spiega Richards -, che deve aver pensato “Magari Keith riesce a vendere qualche altro libro”. Sono affari, dopo tutto. Nove volte su dieci, mi sarei rifiutato. Ma date le circostanze e la nascita di un nuovo nipote, tutto ha cominciato a prendere forma. E allora ho detto, “dannazione, lo faccio”». Del resto, Richards neppure voleva scrivere Life: «Continuavano a dirmi “Andiamo, devi raccontare la storia. Ecco un mucchio di soldi”. Mi hanno costretto, e mi sono reso conto che potevo articolare le cose bene e raccontare una buona storia».
Sempre a proposito di libri, proprio oggi arriva in libreria il volume che Richards ha realizzato con la figlia, Theodore Richards, Gus & me: the story of my grandadd and my first guitar. Il libro, rivolto ai bambini, racconta di come il chitarrista si è avvicinato alla musica grazie al nonno, Theodore Augustus Dupree, che suonava il sax in una jazz band.
Ecco un estratto da Main offender, il disco di Richards del 1992: