Daniele Vicari sul set di "Bianco": «Mi ispiro a "Gravity"»

Daniele Vicari, il regista del premiato Diaz, film che ha raccontato gli abusi della polizia durante il G8 di Genova, è al lavoro sul suo nuovo progetto, Bianco.

La pellicola è ambientata appunto sul Monte Bianco ed è incentrata su una grande impresa alpinistica degli anni ’60: scalare il Pilone Centrale del Freney, una parete di roccia verticale di 750 metri a piombo sul ghiacciaio. Una “mission impossibile” a cui partecipò anche il leggendario alpinista Walter Bonatti.

Nella prima fase della lavorazione del film, che si concluderà a dicembre, non sono coinvolti attori. Entrerà in azione un sistema di fotogrammetria aerea per realizzare un rilievo video-fotografico ad alta risoluzione dell’intero percorso previsto nel film. Da queste riprese verrà tratto un modello tridimensionale, un set virtuale che sarà la base per la realizzazione di uno storyboard digitale dell’intero film e per la costruzione degli elementi scenografici in studio. La seconda fase inizierà a marzo dell’anno prossimo, e vedrà partecipare 3 attori italiani e 4 francesi, i cui nomi sono ancora in via di definizione.

«Qualche anno fa un film come Bianco sarebbe stato impossibile», ha spiegato Vicari. «Sulle pareti verticali non si può pensare a scene complesse, con attori che recitano mentre scalano per settimane, con movimenti di macchina arditi. Girare un film in quel luogo è una vera sfida tecnologica, produttiva e artistica». Per la sua impresa, Vicari ha in mente un punto di riferimento ben preciso: Gravity, di Alfonso Cuaron. «In questo film Cuaron ha messo a punto un metodo di lavoro sorprendente e innovativo».

Bianco è una coproduzione Italia-Francia, ed è prodotto da Francesco Virga e Gianfilippo Pedote della Mir Cinematografica con la francese Aeternam, e sviluppato con Rai Cinema, con il supporto della Valle d’Aosta Film Commission.

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