Doug Liman – Edge of tomorrow. Senza domani

Dunque, siamo nel futuro, ci sono gli alieni, un esercito mondiale pronto a combatterli. C’è Tom Cruise nei panni dell’eroe, la bella soldatessa simbolo della resistenza (Emily Blunt). Ci sono, insomma, in Edge of tomorrow, tutti gli stereotipi del cinema di fantascienza hollywoodiano. E tuttavia c’è anche altro. Nell’adattare la light novel (ovvero un mix di romanzo e manga) di All you need is kill, di Hiroshi Sakurazaka, Doug Liman ha mescolato action movie, effetti speciali e humor. Il risultato è una pellicola avvincente e divertente al tempo stesso, in cui il pur già ampiamente sviscerato meccanismo del giorno che si ripete uguale a se stesso (preso da Ricomincio da capo, il cult movie di Harold Ramis) viene sfruttato in maniera efficace, con senso senso della misura rispettoso della pazienza dello spettatore.

 

Siamo così catapultati in un futuro immaginario, in cui le nazioni mondiali hanno messo da parte interessi e odi e hanno fronte comune contro un nuovo e temibilissimo nemico, i Mimics, una specie aliena che ha invaso la Terra. William Cage (Cruise) nell’esercito fa l’addetto alla comunicazione, e quando viene spedito a partecipare all’assalto finale ai Mimics, se la fa sotto e cerca di sottrarsi al compito. Risultato, è considerato un disertore e costretto a combattere. Non essendo esperto, riesce sì a far fuori uno dei terribili alieni, ma finisce presto ucciso. E qui il colpo di scena: Bill riapre gli occhi e “ricomincia” la giornata che lo porterà ad un’altra morte, e via di seguito.

 

 

Ogni volta che Cage (che, a proposito, significa “gabbia”…) ritorna in battaglia, impara qualcosa, progredisce nelle sue abilità. Esattamente come in un videogame. E proprio come in un gioco, riesce ad arrivare gradualmente sempre più avanti con la missione, che ha come obiettivo distruggere Omega, il capo degli invasori, con cui Bill si scopre in contatto telepatico. Per farlo, Bill potrà contare su Rita (la Blunt), un’eroina e un simbolo della lotta agli alieni.

 

Liman, a partire da una sceneggiatura ben congegnata scritta da Christopher McQuarrie, Jez e John-Henry Butterworth, ha costruito un film che mette insieme gli stereotipi della sci-fi con intelligenza e (auto) ironia, rivolta persino alla Storia (l’assalto dei Mimics si svolge in Francia: come non ricordare la Seconda guerra mondiale?). I riferimenti a Ricomincio da capo, ma anche a Source code e a tutto quel cinema che sfrutta i contorcimenti dello spaziotempo, sono ovviamente prevedibili, ma non tediosi: reggono il gioco di un action movie dal ritmo spigliato, che evita filosofemi per concentrarsi su una genuina vocazione all’intrattenimento. Efficaci Tom Cruise ed Emily Blunt nei panni dei protagonisti, anche se soprattutto Cage è un personaggio che avrebbe meritato uno sviluppo più interessante, magari approfondendo la sua inadeguatezza e la sua renitenza iniziali.

 

 

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