"In grazia di Dio": Winspeare conquista Saviano

«Quello che accade è di perdere la tenerezza per tutto. Indurirsi sino all’indifferenza. Ricevere tutto come condanna e procedere per inerzia. È la strage d’anime che questi tempi stanno generando. Ho appena finito di vedere un film, In grazia di Dio. Ne sono completamente attraversato».

Così Roberto Saviano commenta sulla sua pagina FB In grazia di Dio di Edoardo Winspeare, disponibile in sala dallo scorso 27 marzo.

È una storia di drammatica attualità, con protagoniste quattro donne. C’è una fabbrica che chiude e la necessità di tornare a vivere in campagna. Sarà attraverso il lavoro della terra che, per un attimo, sarà possibile raggiungere un po’ di pace da una situazione economica difficile. Una pace che però è costellata da dissapori, piccoli litigi e differenze caratteriali.

Lo stesso regista ha affermato, in un’intervista su Panorama: «Quello che voglio raccontare attraverso il mio film è l’importanza di reagire ad una condizione e ad una situazione insostenibile. A forza di reagire, alla fine ci si troverà veramente ‘in grazia di Dio’ […]. La felicità può e deve passare necessariamente per la semplicità».

Cosa significa, quindi, per Winspeare essere “in grazia di Dio”: «Secondo me significa stare bene nella propria pelle, nel posto in cui si vive e soprattutto accanto alle persone alle quali si vuole bene. Recuperare e consolidare luoghi, rapporti umani e stili di vita, la considero la via migliore per arrivare a stare bene con se stessi, che è la più piccola ma anche la più grande forma di felicità che si può desiderare per la propria persona».

Eccovi il trailer del film:

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