Riccardo Sinigallia è ufficialmente squalificato dal Festival di Sanremo. Al cantautore romano, oggetto in queste ore di un caso legato al fatto che il suo brano, Prima di andare via, non sarebbe inedito come richiesto dal regolamento della rassegna, è stata consegnata poco fa la lettera di esclusione dalla gara.
La notizia arriva da Adnkronos. L’avviso è stato inviato anche alla sua casa discografica, la Sugar di Caterina Caselli. Sinigallia, comunque, stasera si esibirà regolarmente nella serata dedicata ai cantautori: assieme a Paola Turci, Marina Rei e Laura Arzilli, eseguirà una cover di Ho visto anche degli zingari felici di Claudio Lolli. Non è escluso che, se la qualifica fosse confermata (cioé se entro domani non saltassero fuori delle controdeduzioni in grado di far annullare la decisione del comitato artistico del Festival), il musicista possa esibirsi anche durante la finale.
Il Festival ha deciso per la squalifica di Sinigallia dopo la comparsa online di un video che documenta l’esecuzione di Prima di andare via ad un festival l’anno scorso, a Cremona. Sulla base del filmato, che prova come il pezzo, da regolamento di Sanremo, non si possa considerare “nuovo” e dunque ammissibile, si è deciso di estromettere l’ex Tiromancino dalla gara. Va detto che lo stesso regolamento prevede che, perché possa esserci un’esclusione, ci sia anche un ricorso entro 24 ore dall’esecuzione del pezzo sul palco dell’Ariston, ricorso che non c’è stato. Vedremo nelle prossime ore cosa succederà.
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Sinigallia per il momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione sul fatto. Sconcerto, invece, dalla casa discografica, che si è detta all’oscuro del video. La Sugar ha precisato che Sinigallia, a differenza degli artisti della scuderia, ha sottoposto all’etichetta il progetto sanremese già chiuso senza che lo staff della casa discografica abbia avuto la possibilità di intervenire. E soprattutto, Sinigallia aveva presentato i due brani sanremesi alla Sugar come assolutamente inediti e non eseguiti in pubblico prima. Per questo, la casa discografica potrebbe ritenersi parte lesa.