Cosa si nasconde dietro ad "American hustle"?

A noi American hustle non è particolarmente piaciuto (eccovi la recensione del nostro Lorenzo Donnini). Peccato, perché il film godeva di un ottimo soggetto, tratto da una storia vera.

Forse non tutti sanno davvero cosa si nasconde dietro al film di David O. Russell (a proposito, lo sapevate che per la regia all’inizio si era pensato a Ben Affleck?). Si tratta di un’indagine condotta intorno agli anni Settanta, per indagare su alcuni fenomeni di corruzione all’interno del Congresso degli Stati Uniti. La sceneggiatura del film parte da testimonianze dell’epoca e da un libro, The sting man di Robert W. Greene, che racconta i fatti dal punto di vista del carattere messo in scena da Christian Bale.

Una ventina di condanne per associazione a delinquere: fu questo il risultato dell’operazione Abscam, costata più di 600mila dollari. Il personaggio chiave fu Melvin Weinberg (nel film Irving Rosenfeld), un truffatore che patteggiò la sua pena di tre anni in cambio di un aiuto accanto ai federali. L’operazione fu abbastanza criticata dall’opinione pubblica, in quanto lunga e onerosa, e anche perché gli agenti sotto copertura coinvolti si presero molte libertà d’azione.

È certo che, dopo lo scandalo Watergate, la stima dei cittadini nei confronti della classe politica venne ulteriormente messa in discussione. Nonostante le condanne per corruzione furono tutte confermate, da quel momento vennero poste delle linee guida ferree per le operazioni dell’FBI, volte a tutelare la privacy e a svolgere le attività seguendo un protocollo specifico. Si è, quindi, arrivati a dire che Abscam fu sì un successo, ma che proprio i metodi poco ortodossi utilizzati abbiano costituito, in seguito, un motivo sufficiente per la legge per limitare drasticamente il loro utilizzo, rendendo negli anni successivi ancor più arduo il compito di perseguire altri fenomeni di malcostume.

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