Che strano l’amore tra banchi di scuola. Molto spesso prende la forma di una storia semplice, altre volte di un contrasto che sembra non avere fine. Come quello di Baldo Creonti, che negli anni dell’ Istituto Tecnico si innamora di Milena, figlia del vicepreside. Attorno a questo rapporto ruotano mille altre avventure di ragazzi giovani che hanno voglia di spaccare e conquistare il mondo.
Con Inutile Tentare Imprigionare Sogni, Cristiano Cavina parte dai banchi di scuola per narrarci l’amore e la leggerezza di quegli anni, mescolando sapientemente le fragilità dei momenti e dei pensieri, le frasi buttate al vento, le ore interminabili di lezione, i pensieri più contorti. La scuola diventa una specie di giungla che l’autore anima di personaggi caratteristici ed autentici, un contenitore che prima si allarga e poi si restringe, poi di nuovo si dilata per mostrarci i drammi quotidiani di studenti che, a volte, si sentono troppo stretti dentro ai loro panni, figurarsi nelle quattro mura di un’aula grigia e fredda. Cavina crea una cornice perfetta per la sua storia, e riesce anche ad usare la semplicità della scrittura per dar vita ad una “fauna scolastica” che tocca alunni, professori, presidi, madri e padri. Di ogni personaggio scopriamo stranezze, vizi, virtù, paure e desideri. Fuori dall’aula, un attimo dopo il suono della campanella, si chiude un sipario e si gettano maschere, si lasciano alle spalle le corazze.
Forse è proprio per questo che alla fine della storia basta un ferro a vapore in una piccola cucina a rivelarci grandi verità, semplici e senza pretese. Chi ha il coraggio di essere se stesso sopravvive alla giungla e vive per davvero. La scuola di Cavina diventa un palcoscenico in cui ognuno di noi ha recitato almeno una volta, e su cui abbiamo imparato i desideri che si celano dietro le grandi imprese della quotidianità, il segreto delle piccole cose, le esplosioni dell’animo che illuminano gli occhi. E poi molto di più. «C’è una libertà, almeno una, che non ci faremo togliere. La libertà di scegliere che cosa cantare», piani B che scricchiolano come ferite che si rimarginano, cose che non si scelgono. «Ci sono sogni che non puoi mettere in gabbia e cuori che si spezzano. Ci sono cose che non cambiano».