James Patterson, Michael Ledwidge – Una sola notte

Bugie, tradimenti, vendette e sensazionali colpi di scena sono gli ingredienti di questo thriller da leggere tutto d’un fiato, complice la sapiente suddivisione in micro-capitoli di due o tre pagine che letteralmente “istigano” il lettore a proseguire una lettura che si fa sempre più compulsiva, vista anche l’imprevedibilità della trama. Il maggior pregio di questo libro, infatti, è senza dubbio l’originalità, merce rara in tempi che vedono i lettori alle prese con libri tutti uguali, realizzati con uno stampino dei topoi più comuni di ciascun genere (vedi vampiri, licantropi, serial killer misogini e chi più ne ha più ne metta). Poco importa – per lo meno alla sottoscritta – che l’originalità di situazioni e personaggi debba talvolta pagare pegno alla credibilità (impossibile non sottolineare che qualche particolare di questo romanzo sia al limite dell’assurdo): si tratta pur sempre di un’opera di fantasia, e ben venga se per leggere qualcosa di nuovo dobbiamo rinunciare al ferreo realismo che anima molti thriller. Del resto è impagabile quella sensazione di sobbalzare sulla sedia perché qual qualcosa lì proprio no, non l’avevamo nemmeno lontanamente immaginato, oppure quel terrore strisciante che ti prende a fine capitolo, imponendoti di leggere ancora, il cuore in gola e il disagio di sentirti in fondo un po’ stupito/a; o ancora lo stupore ebete e sconcertato dinanzi a un finale troppo perfetto per essere credibile, eppure estremamente appagante, perché ti fa pensare che forse una giustizia divina esiste, e qualche rara volta il Creatore o chi per lui concerta equilibri d’inaudita perfezione.

Una sola notte mi ha fatto provare tutte queste sensazioni, ed è per questo che lo consiglio vivamente agli appassionati del genere ma anche a quelli che hanno voglia di leggere un thriller al cardiopalma che non si prende troppo sul serio e che accantona l’introspezione psicologica tanto cara ai giallisti classici a favore di una narrazione tutta tesa a sbalordire il lettore (impresa in cui riesce benissimo). La protagonista, la detective Lauren Stillwell, è convinta di avere a che fare col solito cliché matrimoniale: dopo i primi anni felici, infatti, il suo matrimonio si sgretola sotto i colpi della routine e delle incomprensioni, gravemente minato dall’impossibilità di concepire il figlio tanto desiderato da lei e da suo marito. Accade così che un giorno la donna, decisa a riaccendere la passione e l’intesa ormai perse, decida di fare una sorpresa al marito, presentandosi fuori dal suo ufficio all’ora di pranzo vestita e agghindata come ai tempi dei loro primi incontri romantici. Grande è la sua sorpresa (solo sua, perché i lettori immaginano benissimo ciò che sta per accadere) quando vede il marito uscire affiancato da una giovane bionda mozzafiato per dirigersi in un vicino hotel extra-lusso. Fare due più due è inevitabile, e Lauren piomba nello sconcerto. Fin qui niente di nuovo sotto il sole: è tutto ciò che accade dopo, a fare di questo romanzo una bella novità nel panorama giallistico odierno. Perché anche Lauren ha un potenziale amante, Scott, un collega della Narcotici che da tempo le fa il filo e con il quale finisce al letto la sera dopo, un po’ per passione e un po’ per vendetta.

Dopo l’amore, Scott esce a prendere qualcosa da mangiare per entrambi, ma all’improvviso si odono le sue urla dalla strada e la donna, spaventata, corre alla finestra. Quando vede cosa sta succedendo al suo amante, non riesce a trattenere un urlo: Scott è stato aggredito da un uomo armato di un bastone e picchiato fino a crollare a terra, esanime, riverso in una pozza di sangue che non lascia dubbi circa le sue condizioni.

L’uomo che l’ha aggredito lo carica in auto e sgomma via sfrecciando. Lauren non ha dubbi sulla sua identità: ha riconosciuto l’auto e l’ha visto in faccia, quella stessa faccia che le è quasi più familiare della propria, perché è quella di suo marito, Paul… Da questo momento in poi succederà di tutto e, seppur talvolta infastiditi da una scrittura troppo frettolosa, che non delinea e non approfondisce come dovrebbe scene e situazioni che lo meriterebbero, di certo il lettore non si annoierà. Come sarebbe possibile, del resto, visto che Una sola notte reca la firma del grande James Patterson?

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