Warpaint – The fool

Le Warpaint sono la sensazione musicale del momento. Ne parlano tutti e tutti assai bene – NME in primis, e questo non è che sia necessariamente un bene. Nel caso del quartetto composto da Emily Kokal, Theresa Wayman, Jenny Lee Lindberg e Stella Mozgawa, e di questo loro debutto, The fool, ci va di lusso: siamo nella casistica (ristretta) di band che qualcosa da dire ce l’hanno eccome.

Al di là degli sponsor eccellenti (John Frusciante che ha mixato l’EP Exquisite Corpse, pubblicato l’anno scorso) e dei rimandi intelligenti a post-punk, psichedelia e slo-core (dai Cure alle Sleater-Kinney), la forza del quartetto sta nella capacità di amalgamare elementi eterogenei in modo non derivativo. Niente “effetti speciali”: la scrittura delle Warpaint gioca su un registro dimesso, ma è sempre venata di una sottile tensione psicologica, che percorre in profondità anche gli episodi più pop della raccolta. Dunque le quattro losangeline non inventano nulla di nuovo, ma le riescono ugualmente a suonare irresistibili. Un manto di oscura sensualità mista a paranoia («Walk through the fire / walk till it gets dark / there is no hiding / to save your life») avvolge la cantilena psych di Set your arms down, quintessenza del loro approccio minimal. Warpaint tradisce l’influenza degli anni ’80, con una chitarra-omaggio al Robert Smith dell’epoca d’oro che poggia su una ritmica funky. L’assonanza con i Cure permea anche Majesty, che parte scarna e desolata per poi trasformarsi in una sorta di jam dominata da tastiere ed effetti elettronici. A dimostrazione della fascinazione del quartetto per strutture non banali c’è anche Composure, che mescola un valzer cantilenante ad un deliquio lisergico; per contro, Undertow, col suo discreto airplay, è il pezzo “pop” del lotto.

Sul versante più cantautorale si collocano Shadows, un piccolo affresco di solitudine e paranoia («I’m druken, I’m tired / and the city I’m walking / the city I’m walking / it feels like it swallows») e Baby, in cui riecheggia Cat Power. Lissie’s heart murmur sarebbe potuta essere la chiusura elegiaca della raccolta, non fosse stato per il suo andamento scomposto, nervoso, profondamente inquieto.

The fool è un disco che evidenzia un grande potenziale: alle Warpaint manca solo lo scatto di reni decisivo, quello che emancipa definitivamente da ogni cliché. Ad ascoltare queste nove tracce, però, i presupposti perché ciò accada, e presto, ci sono tutti.

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