Cormac McCarthy

Cormac McCarthy – Il passeggero

Il passeggero è considerata da tutti l’opera “definitiva”, completa e massima di Cormac McCarthy. E in effetti così è stato, per uno scherzo del destino che ci ha “portato via” questo pilastro della letteratura mondiale poche settimane dopo l’uscita del libro (in Italia per Einaudi).

Alla fine della sua carriera, quindi, Cormac Mccarthy è riuscito a concentrare in quest’ultimo volume i tratti distintivi della sua poetica. Il passeggero è una storia di morte e di ricerca, intima e brutale, che attraversa la realtà per portarci un attimo nel mondo del sogno.

La trama

Durante una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera, e che ne è stato della decima persona sulla lista passeggeri?

Queste le domande a cui Bobby, perseguitato da due emissari governativi «con un’aria da missionari mormoni», non sa dare risposta. Capisce allora di dover scomparire. Del resto a fuggire ci è abituato, da tanto tempo è inseguito dai sensi di colpa nei confronti del mondo e di lei, Alicia, l’amore del suo cuore, la rovina della sua anima. Alicia Western, sua sorella.

Mente matematica sopraffina ed esperta mondiale di violini cremonesi, donna bellissima e perciò più difficile da perdere, «perché la bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre tragedie», anche Alicia, come Bobby, ha guardato dove non doveva guardare, nel cuore delle tenebre. Visitata sin da bambina dalle «coorti», un’accozzaglia di allucinazioni da vaudeville capeggiate da un piccolo focomelico scurrile chiamato il Kid, e afflitta da un amore che offende, Alicia ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno». Ora cosa resta a Bobby, se non la fuga?

Via da New Orleans, Knoxville e la baia petrolifera della Florida, da bettole, bagnarole e topaie. Un mondo popolato di reietti, ubriaconi e reduci – dall’amorevole trans Debussy al killer di blatte Borman al dandy dissacrante Sheddan – ma brulicante di vita e inventiva. Via da tutto quel rumore, via dalle oscure macchinazioni del potere e dai peccati ereditati come da quelli bramati, verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano, verso un posto senza compagnia né legge né letteratura, dove non c’è altra realtà del ricordo e la fisica si fonde nella metafisica. Perché questo siamo noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».

Il passeggero, di Cormac McCarthy – La recensione

Il passeggero è la cornice dentro alla quale Cormac McCarthy ha inserito le pennellate più classiche della sua scrittura e del suo genio creativo, e nel farlo ci ha regalato un’ultima storia nuova, ai margini, in cui realtà e sogno si confondono.

Bobby Western (cognome che non a caso rimanda alla grande categoria epica che ha reso McCarthy famoso in tutto il mondo) è un uomo integerrimo in alcuni valori, con un amore estremo per il prossimo, ma con un rapporto a di poco simbiotico con sua sorella, un passato in cui scavare e una serie di sensi di colpa che lo legano a suo padre in particolare.

Il personaggio perfetto per Cormac McCarthy, un eroe pieno di cicatrici a cui possiamo solo avvicinarci ma che non si risolveranno mai fino in fondo. Bobby Western è affascinante, così come lo sono gli intermezzi di Alicia, tormentata dalle visioni Alicia che è inizio e fine della storia, amore autentico e inspiegabile femminilità.

Tutto scorre violentemente e brutalmente in questo romanzo; tutto è fuga verso l’ignoto; tutto è effimero proprio come la figura di quel passeggero che non c’è, che di sé non lascia traccia ma solo un’ombra.

Tra rumore, macchinazioni del potere, peccati ereditati o bramati, fisica, metafisica e vita vera si fondono in questa storia che ci parla sì di reietti e ubriaconi, ma che scava nel profondo dell’animo umano, palesandoci il caos della vita e la formula di cui siamo fatti: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».

copertina
Autore
Cormac McCarthy
Casa editrice
Einaudi
Anno
2023
Genere
Narrativa
Formato
Rilegato
Pagine
382
Traduzione
Maurizia Balmelli
ISBN
9788806259570
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.