L'apparenza delle cose

L’apparenza delle cose: un thriller non originale

Tra i film più visti lo scorso anno su Netflix c’è L’apparenza delle cose, pellicola firmata dalla coppia Shari Springer Berman e Robert Pulcini.

Una storia tratta dal romanzo di successo di Elizabeth Brundage che mescola più generi ed elementi, forse troppi, muovendosi sempre tra il thriller psicologico, il dramma coniugale ed il soprannaturale. L’apparenza delle cose sembra, insomma, un’occasione persa ed un prodotto senza troppo carattere.

SCOPRI IL NOSTRO SHOP ONLINE CON TANTI PRODOTTI A TEMA LETTERARIO

Shop

La trama

Catherine è una restauratrice sposata con George, che fa il professore di storia dell’arte. Siamo nel 1980 ed i due si trasferiscono con la figlia da Manhattan in una piccola cittadina nello stato di New York, dove lui ha appena ottenuto una cattedra in un college privato.

La donna è stata convinta dal marito a questo cambio di vita, e cerca di adattarsi alla vita in campagna. Poco a poco però inizia a percepire strane presenze in casa.

Decisa a scoprire quali segreti ci siano attorno alla grande abitazione ottocentesca e alle famiglie che l’hanno abitata, Catherine non si accorge però delle menzogne del marito, che dietro al fascino del professore nasconde un’altra identità.

L’apparenza delle cose – La recensione

L’apparenza delle cose ha un difetto originale nella struttura narrativa e nell’dea: quello cioè di assomigliare troppo a grandi pellicole del passato (prima fra tutte Le verità nascoste di Zemeckis) a cui è impossibile non tornare col pensiero mentre lo si sta guardando.

Ecco perché nel film di Shari Springer Berman e Robert Pulcini sembra non esserci niente di nuovo o di davvero originale. Senza contare poi che ultimamente le produzioni Netflix sembrano assomigliarsi terribilmente tra di loro, e tendenzialmente in negativo.

L’interpretazione di Amanda Seyfried è quella che spicca maggiormente sulle altre, ma segue fin troppo il modello della moglie devota che si ritrova di punto in bianco con le spalle al muro, circondata da dubbi e paure ed isolata. Catherine dialogherà persino con i fantasmi, che sembrano metterla in guardia da qualcosa di negativo che fa invece parte della sua vita.

James Norton, nei panni di George, non riesce invece ad essere così accattivante, ed il suo ruolo nella storia e ben presto scoperto dagli spettatori. Anche il finale è troppo spinto verso l’irreale e l’ultraterreno, spostando tutto il film decisamente sulle visioni della donna e sul piano dell’aldilà invece che sulla figura malvagia di George.

Se c’era un filone da seguire in L’apparenza delle cose, invece, sembrava proprio quello del ruolo oppresso della donna nel corso delle generazioni, che trova nella storia dei due coniugi un punto di arrivo.

copertina
Regia
Shari Springer Berman
Genere
Thriller
Anno
2021
Attori
Amanda Seyfried - Karen Allen -
Durata
119 minuti
Paese
USA
SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie

diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.