L'attentato

L’attentato: nuovo romanzo di Harry Kurt Victor Mulisch

L’attentato è il nuovo romanzo di Harry Kurt Victor Mulisch, che Neri Pozza ha portato in libreria lo scorso anno. La traduzione è di Gianfranco Groppo.

Pubblicato per la prima volta nel 1982, vincitore del riconoscimento letterario più ambito in Olanda, il Premio Hooft, oggetto di numerosissime traduzioni e di una fortunata trasposizione cinematografica, Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1987, L’attentato è uno dei romanzi più riusciti di Harry Mulisch, un’opera indispensabile per comprendere la devastazione morale che la guerra nazista ha seminato ovunque in Europa.

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L’attentato – Harry Kurt Victor Mulisch

L'attentatoGennaio 1945. Quasi tutta l’Europa è stata liberata; la gente fa di nuovo festa e si appresta a dimenticare la guerra. A Haarlem, però, il conflitto è tutt’altro che finito; tedeschi e polizia fascista pattugliano ancora incessantemente le strade. In periferia, in una delle quattro case dai nomi spensierati – Bel Sito, In Quiete, Dolce Sorpresa, Pace Silente – che si ergono su una via qualsiasi, gli Steenwijk si apprestano a finire la giornata. Sono le otto di sera, l’ora del coprifuoco, l’ora di andare a dormire.

Nel gran silenzio che avvolge la casa – niente radio, niente telefono – risuonano improvvisamente per strada sei spari secchi.

Il diciassettenne Peter Steenwijk si precipita fuori. Davanti alla casa del signor Korteweg, giace una bicicletta e, accanto, un uomo, morto stecchito. È Fake Ploeg, ispettore capo della polizia fascista, il più efferato assassino e traditore di Haarlem e dintorni. Il ragazzo rientra rapidamente in casa e si unisce alla madre, al padre e ad Anton, il fratello più piccolo, a osservare gli eventi al riparo del bovindo.

Davanti ai loro sguardi esterrefatti si svolge una scena sconcertante: il signor Korteweg e sua figlia Karin escono da Dolce Sorpresa, la loro casa, afferrano per le spalle e per i piedi il cadavere del collaborazionista e lo depositano di fronte alla porta di casa degli Steenwijk.

Di lì a poco motociclette, automobili grigie e camion militari tedeschi sbucano da ogni dove. La rappresaglia nazista si abbatte sugli Steenwijk. La casa è distrutta, la famiglia decimata. Soltanto il giovane Anton viene lasciato in vita.

Trascorreranno gli anni, la guerra sarà consegnata all’armadio della Storia, Anton crescerà e cercherà di dimenticare gli eventi di quella tragica notte. Ma i fantasmi del passato torneranno inevitabilmente a bussare alla sua porta, sollevando la polvere dei ricordi.

L’autore

Harry Kurt Victor Mulisch (Haarlem, 29 luglio 1927 – Amsterdam, 30 ottobre 2010) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e saggista olandese. Insieme a Willem Frederik Hermans e Gerard Reve, è considerato uno dei «Tre Grandi» della letteratura olandese del dopoguerra. Ha scritto opere teatrali, saggi, poesie e romanzi, tra i quali un posto di rilievo spetta certamente a La scoperta del cielo (1992).

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