Palco Reverse

Un Palco Reverse stellato. MOF2021 brilla

Con l’11 Agosto si chiude anche quest’anno per il MOF 2021 l’eccezionale e coinvolgente format del Palco Reverse, dove per una volta è il pubblico a salire sul palco regalandosi una prospettiva diversa e magnifica dell’arena dello Sferisterio.

Proprio in questa cornice meravigliosa “rovesciata”, tre sono stati gli appuntamenti: “D’un immortale amor – Musica e versi su Amore, tempo e morte” di Silvia Colasanti, “Amami” (4 agosto) con la coreografa e interprete Erika Rombaldoni e il recital del tenore Riccardo MassiUn viaggio nel belcanto” (11 agosto) per il centenario di Franco Corelli (1921-2003).

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Il primo appuntamento di Palco Reverse

Partendo dall’ultimo appuntamento dei i tre, la scaletta donata al pubblico sa di meraviglioso. Il maestro tenore Massi accompagnato dall’elegante e virtuoso pianista Francesco Libetta hanno deliziato gli spettatori sulle note di Chopin (Polacca in La bemolle maggioreop. 53 “Eroica”; Studio op. 10 n. 3 “Tristezza”), Donizzetti (“Tombe degli avi miei” da Lucia di Lammermoor), Verdi (“E di Monforte il cenno!” daI vespri siciliani), Gounod (Salut, demeure chaste et pureda Faust), D’Avalos (Albumblatt) Liszt (Valse de l’opéra FaustS407; Rigoletto Paraphrase de Concert) e Rossini (Non mi lasciare, o speme di vendetta … Corriam, voliam” da Guglielmo Tell).

Con il termine ‘Bel Canto’ nato durante la prima metà dell’Ottocento si vuol rispecchiare l’operato dei compositori italiani come Donizetti, Bellini e Rossini evidenziandone il periodo della loro attività compositoriale. Questi compositori hanno sicuramente influito sulla musica operistica italiana, da Verdi ai compositori francesi, per poi veder mutare alcuni parametri del canto in tutta l’Europa dal 1870 al 1890. Tutti i brani suonati da Libetta e cantati da Massi durante la serata sono stati composti fra il 1829 ed il 1861, dando la possibilità allo spettatore di compiere un viaggio straordinario sul “ponte napoleonico” fra Parigi e l’Italia, attraverso ‘le théâtre des italiens’, le Conservatoire de Paris e ‘la porte d’Italie’ Questo collegamento storico è certamente al centro della storia e della cultura europea dell’Ottocento. Un viaggio nel belcanto coinvolge il pubblico per ben un’ora e mezza, persino con qualche sorpresa del maestro Libetta che omaggia strumentalmente persino Battiato con il brano La cura A conclusione della bella serata musicale allo spettatore è stato chiesto di chiudere gli occhi e con le luci spente, sulle note di Enaudi suonate sempre dall’egregio Libetta, si è sognato, contato le stelle, cercato le costellazioni e assaporato il cielo stellato sopra di noi (la legge morale dentro di noi).

D’un immortale amor”, Musica e versi su “Amore, Tempo e Morte”

Negli altri due appuntamenti precedenti del format PR ( Palco Reverse), il primo è quello proposto il 28 Luglio, “D’un immortale amor”, Musica e versi su “Amore, Tempo e Morte” di Silvia Colasanti. La compositrice italiana, rilegge Aida affidandone l’interpretazione alla poetessa Mariangela Gualtieri, il controtenore Raffaele Pe, il Quartetto Adorno e il percussionista Leonardo Ramadori. L’Amore ha una gittata vastissima, mal sopporta barriere, divieti, limiti, condizioni. Per questo forse noi umane e umani non conosciamo amore senza dolore, come Aida e il suo Radamès, come chiunque si leghi ad un nome, ad una faccia, limitando l’incontenibile marea di questa forza. Ma proprio a noi è dato un canto, la speranza, con poesia e musica, di rendere sublime questo eterno gioco, la impossibile impresa di arginare dentro il due la forza dell’infinito, dentro il tempo questa energia immortale. Questo sublime è ciò che tenteremo di fare riverberare, con una originale scrittura scenica che terrà insieme amore e dolore, amore e morte, sia attraverso la sola musica strumentale, sia nell’intreccio tra musica e parole, in cui i suoni introducono i versi, presagendone le atmosfere, li avvolgono o li commentano, in un dialogo costante in cui si inserirà la voce di un controtenore a cantare il trascorrere inesorabile del Tempo, divoratore di ogni cosa, ma non dell’Arte.

I versi della poetessa, tratti rispettivamente dalle opere edite tutte da Einaudi (Le giovani parole, 2015, Caino, 2011, Quando non morivo, 2019) hanno ritmato e “verseggiato” sui tre momenti per quartetto d’archi e percussioni: Tre notti per tre risvegli di Silvia Colasanti.

Amore che sei il mio destino, Tempo verrà, Noi non siamo fatti per andare alla morte sono le tre parti sulle quali si è suddivisa l’intera serata, intervallata nelle prime due da sonetti shakespeariani in musica per controtenore quartetto d’archi e percussioni Time Will Come (sonetto 64) e Devouring Time (sonetto 19). Questa composizione orchestrale regala magia e passione reggendosi sui versi preziosi della Gualtieri e sul filo sinfonico della ottima orchestra. Poesia, musica, sentimenti si sono mescolati per uno spettacolo anche questo in forma unica. Andate. Siate. Liberati – nello svelato / mistero del nascere a qualcosa che non sappiamo, / al quale dietro il tetro nome di morte  e forse invece  / come seme ci schiude a più vite, / a più vaste vedute. / Forse.

Amami

Il secondo appuntamento di Palco Reverse con Amami di Erika Rombaldoni è dedicato al corpo sonoro, dove la performer cagliese dà vita ad un linguaggio non verbale portando sulla scena la vicenda di amore, morte e  sacrificio della Violetta di Verdi. Un viaggio musicale da Verdi a Morricone (un omaggio ad un anno dalla sua scomparsa) compongono l’intera storia, dove è solo il corpo che parla e si accorda alle note, dove Verdi e prima Dumas, restituisce alla figura femminile di Violetta bellezza, attrazione, peccato e sacrificio come una eroina tragica. Oltre alla performer Erika Rombaldoni, il pianoforte di Roberto Barrali e la musica elettronica Alessandro Petrolati hanno racconto della fanciulla graziosa e ammiccante, cosciente prima del disfacimento del proprio corpo, causa della senescenza e poi della morte imminente con la rinuncia al suo sogno di un amore finalmente ricambiato.

Il Palco Reverse che dal 2019 vive e fa vivere lo Sferisterio da un diverso punto di vista dove artisti e pubblico si ritrovano insieme sul palcoscenico, anche quest’anno oltre a celebrare il centenario dalla prima opera lirica, chiude con emozioni strepitose la sua tripletta di “spettacoli sul palco rovesciato” davvero di altissimo livello. Al pubblico non resta che uscire e riveder le stelle. Un MOF 2021 stellato difficile da dimenticare.

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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.