Dopo l’impressionante progetto dello scorso anno dedicato alle fisarmoniche durante il MOF2020 con i 100 Cellos portati da Giovanni Sollima e Enrico Melozzi, il compositore abruzzese, classe 1977, ritorna allo Sferisterio con un esperimento che sa di straordinario.
In collaborazione con il PIF (Premio Internazionale della Fisarmonica) di Castelfidardo e Pigini Fisarmoniche per il 75° anniversario, insieme al soprano Estíbaliz Martyn (nei panni di Annina nella Traviata) il 27 Luglio nell’arena maceratese ci regala una meravigliosa serata di condivisione e festeggiamenti fra Mozart, Ravel, temi popolari e musica pop. La direzione musicale è di Massimiliano Pitocco che riesce a coordinare più di cento musicisti provenienti dai quattordici conservatori diversi proveniente da tutto il territorio italiano.
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Un esperimento pazzesco
Questo esperimento “pazzesco” dedicato alle fisarmoniche fornisce a Melozzi e i suoi cento (e oltre) musicisti di tutte le età (la più piccola fisarmonicista ha11 anni) l’opportunità di riabilitare la fisarmonica come strumento nobile, e non solo come spesso succede, relegato nell’immaginario del folk e del popolare. Melozzi guida con il suo incredibile carisma i cento fisarmonicisti che musicano prima Rino Gaetano (un omaggio nei 40 anni della sua scomparsa), poi la colonna sonora del grande Bernard Herrmann che fece suonare il capolavoro cinematografico del maestro Alfred Hitchcock, Pyscho (1975), per infine esplodere in uno straordinario ed eccitante Bolero di Ravel.
In questo cortocircuito musicale si attraversano anche le note di Mozart con il Flauto Magico per poi emozionare con Se c’è qualcuno tratta dall’opera sul Piccolo Principe scritta proprio dallo stesso Melozzi. La serata si chiude con un fragoroso applauso sulle note della Giga Fugata di Mozart del 1789 e l’inno africano Nkosi Sikelel’ iAfrika che coinvolge il pubblico in un canto corale.
Le fisarmoniche: strumenti storici della tradizione
L’esperimento di Melozzi riesce e colpisce ancora una volta, portando sul palco non solo la fisarmonica come strumento storico e di eccellenza marchigiana e della città di Castelfidardo dove nel 1981 nasce un museo dedicato, ma il compositore italiano restituisce in questa operazione complessa anche la possibilità di costruire un’architettura musicale corale e relazionale che unisce e riempie il palco dello sferisterio come un corpo unico che si muove insieme a tutti i suoi organi per una sinfonia perfetta ed unica.
Ancora una volta …. uno, nessuno e cento fisarmoniche celebrano i 100 anni dalla prima opera dello Sferisterio. Cento ancora di questi esperimenti pazzi che Melozzi crea, guida e ci fa emozionare lasciandoci senza fiato.