Peter Handke e Insulti al pubblico

La casa editrice Quodlibet porta in libreria Peter Handke con Insulti al pubblico e altre pièces vocali. Il volume è a cura e con un saggio di Francesco Fiorentino.

Non molti sanno, infatti, che Peter Handke è anche uno dei più grandi scrittori teatrali del nostro tempo. Proprio su questo aspetto si concentra il testo.

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Peter Handke – Insulti al pubblico

Peter HandkeNoto a molti soprattutto per la sua prosa, Peter Handke è anche un autore di teatro tra i più sorprendenti del nostro tempo, che ha innovato, e in modo radicale, la scrittura drammatica, ponendo sfide continue alla pratica teatrale.

Questo volume presenta il suo primo testo per la scena, Insulti al pubblico, divenuto subito un classico del teatro contemporaneo, insieme alle altre sue prime pièces: si tratta di Sprechstückepièces vocali, che tra il 1966 e il 1970 lo impongono prepotentemente nel panorama internazionale, declinando in una maniera particolarissima la svolta performativa e postdrammatica che segna il teatro di quegli anni.

Handke si lascia alle spalle le abitudini e le strutture della tradizione drammatica, si fa ispirare dalla musica dei Beatles, dalle litanie cattoliche e dalla filosofia del linguaggio di Ludwig Wittgenstein, per mettere al centro del palcoscenico il linguaggio come evento ritmico-fisiologico e come sistema di assoggettamento, strumento di coercizione e potenza poetica di liberazione.

Il volume propone anche una pièce muta, in cui temi e sperimentazioni delle pièces vocali si ripresentano nella forma di una pantomima che ci parla anche del teatro e delle sue rivolte. Il teatro rinuncia a convenzioni secolari per fare spazio a una riflessione giocosa e acuminata sul proprio desiderio di divenire altro.

L’autore

Peter Handke è nato a Griffen (Carinzia) nel 1942, da madre slovena e padre tedesco. Considerato tra i più importanti scrittori contemporanei europei, è autore di provocatorie pièces teatrali (come Insulti al pubblicoAutodiffamazione, 1966), di numerose opere in prosa (tra cui I calabroni, 1966; Prima del calcio di rigore, 1970; Infelicità senza desideri, 1972; La donna mancina, 1976; Canto alla durata, 1986; Il mio anno nella baia di nessuno, 1994; In una notte buia uscii dalla mia casa silenziosa, 1997; Un disinvolto mondo di criminali. Annotazioni a posteriori su due attraversamenti della Iugoslavia in guerra. Marzo e aprile 1999, 2000; La montagna di sale: una storia di inizio inverno, 2007; Saggio sul luogo tranquillo, 2012) e di sporadiche, altissime, prove di poesia (come Canto alla durata, 1986). Ha inoltre collaborato alla sceneggiatura di alcuni film di Wim Wenders, come Falso movimento (1975) e Il cielo sopra Berlino (1987).

Nel 1973 è stato insignito del premio Georg Büchner (riconsegnato nel 1999 in segno di protesta contro i bombardamenti della Nato in Serbia), nel 2009 del premio Franz Kafka e, nel 2014, dell’International Ibsen Award. Nel 2019 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura.

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