Assegnato per la prima volta nella storia su Youtube a causa dell’emergenza Coronavirus, il Premio Pulitzer 2020 ha riservato qualche sorpresa.
A vincere il Premio Pulitzer 2020 sono state alcune importanti testate giornalistiche per importanti inchieste internazionali (anche se c’è stata qualche new entry tra i giornali di provincia) e Colson Whitehead per la narrativa.
Questo riconoscimento è in sostanza paragonabile agli Oscar del giornalismo. Sono giunti all’edizione numero 104 e sono stati fondati da Joseph Pulitzer, fondatore della prima scuola di giornalismo alla Columbia University. Sono assegnati alle storie più rilevanti dell’anno precedente
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Narrativa e fiction. Il Premio Pulitzer a Colson Whitehead
Il Premio Pulitzer 2020 per la fiction e la narrativa è andato al romanzo I ragazzi della Nickel, di Colson Whitehead, in Italia pubblicato da Mondadori nel 2019 (LEGGI QUI LA RECENSIONE).
Lo scrittore afroamericano classe 1969 (che è il quarto scrittore nella storia a conquistare il Premio dopo Booth Tarkington, William Faulkner e John Updike) aveva già trionfato tre anni fa con La ferrovia sotterranea, storia di schiavitù che lo ha consacrato al mondo, pubblicata in Italia da SUR e vincitore anche del National Book Award. Ne I ragazzi della Nickel, Whitehead racconta il razzismo visto attraverso lo sguardo di giovani ragazzi americani.
Nella categoria non fiction invece a trionfare sono state Anne Boyer (The Undying: Pain, Vulnerability, Mortality, Medicine, Art, Time, Dreams, Data, Exhaustion, Cancer, and Care) e Greg Grandin (The End of the Myth: From the Frontier to the Border Wall in the Mind of America). Per la poesia vince invece The Tradition di Jericho Brown.
Le inchieste giornalistiche vincitrici
Tra le inchieste giornalistiche vincitrici del Premio Pulitzer 2020, New York Times ha vinto per la sezione affari internazionali con i suoi servizi sulle interferenze sulla politica estera della Russia di Putin, che poi sono culminate con le elezioni americane del 2016.
Il Washington Post è stato invece premiato per le inchieste sul cambiamento climatico, mentre sempre il Times si è aggiudicato il premio per il giornalismo investigativo per la maxi inchiesta sulle irregolarità nell’industria dei taxi di New York.
Per la categoria interni invece, premiato il Seattle Times per le inchieste sulla Boeing e i processi produttivi irregolari per costruire il B-737 Max, coinvolto in due tragedie nel 2019. Reuters vincitrice per la fotografia con le immagini di Hong Kong e le manifestazioni. Premio anche al New Yorker per la satira politica con la famosa copertina con l’Attorney General William Barr e il capo del Senato Mitch McConnell che lustrano le scarpe a Donald Trump. Per la categoria musica è stato invece premiato Anthony Davis per Central Park Five.
L’annuncio da casa
Dal salotto di casa sua l’annuncio dei vincitori è stato dato dall’amministratrice dei Premi Dana Canedy: “In tempi difficili come i nostri è più importante che mai far capire che il giornalismo non si è mai fermato nonostante coordinati sforzi di sabotare il loro lavoro”.
Ormai diventati una storica tradizione, questo riconoscimenti sono assegnati dal 1917, prima che scoppiasse l’influenza spagnola. Quest’anno sarebbero dovuti essere annunciati il 20 aprile, ma il virus ha causato il ritardo. La stessa Canedy ha ricordato: “Nato un anno prima dell’epidemia di spagnola del 1918 il Premio ha affrontato due guerre mondiali, il Vietnam, l’assassinio di Martin Luther King e quello di John Fitzgerald Kennedy, l’11 Settembre”.
Importantissimo comunque proseguire in questo cammino tra giornalismo e narrativa: “Essenziale per proteggere la democrazia, sostenere, unire, ispirare proprio quando si ha più paura”.
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