Caro Scrittore in erba. Così inizia l’omonimo libro di Gianluca Mercadante, pubblicato da Las Vegas edizioni nella collana I Jolly.
Il libro è suddiviso tra Primo Tempo, Intervallo (spassosissimo) e Secondo Tempo, con un To be continued?…finale che lascia presagire un seguito – che infatti c’è stato, con il titolo di Caro lettore in erba (2015).
MI DICEVANO CHE ERO TROPPO SENSIBILE – LEGGI LA RECENSIONE
Ci troviamo di fronte a «un manuale di sopravvivenza per aspiranti scrittori» che non gira troppo intorno alla questione, non la prende alla lontana, non indora la pillola e via dicendo. Le parole che danno il titolo al testo, infatti, potrebbero sembrare l’avvio incoraggiante di una bella lettera aperta ed affettuosa, rivolta a chi desidera cimentarsi nell’arte della scrittura di un suo libro, con successive pubblicazione e vendita, coronamento di un sogno custodito nel cassetto da sempre e tirato fuori in un mercato editoriale che non aspettava altro che quel capolavoro di ingegno e sensibilità : col cavolo.
Con grande ironia (se lo leggete in giro, sappiatelo, si ride da soli sfogliando le pagine), attraverso un lessico diretto e disilluso, Gianluca Mercadante ci consente di sbirciare dietro le quinte di un mondo che probabilmente la maggior parte di noi lettori ignora. Fra dialoghi serrati ed esilaranti, telefonate assurde con editori e librai, incontri con bestiali agenti letterari, pseudo-amici che incarnano il motto latino mors tua vita mea, Mercadante snocciola tutte le difficoltà di chi vuol fare questo mestiere. Per arrivare anche solo a trovare un editore disposto a pubblicare il libro, non a spese dello scrittore, bisogna fare i salti mortali.
Il vero tema del libro è proprio la mancanza di supporto ai giovani o comunque agli autori esordienti e ancora sconosciuti (ma da qualche parte bisognerà pur iniziare a farsi conoscere, no?). Non ci investono gli editori, non ci investono i politici locali e nemmeno i Bar Sport del paesello. La vostra famiglia vi crederà dei pazzi, gli amici oscilleranno tra stima ed invidia e i vostri numerosi contatti online non metteranno mai quel benedetto “mi piace” alla pagina dedicata al vostro libro.
In Caro Scrittore in erba c’è un bel mix di situazioni tragicomiche e vere: presentazioni improbabili all’interno di un supermercato, lanci di telefonini con saluti quantomeno ambigui, librai o giornali locali non disponibili a darvi spazio, fidanzate/i che non capiscono che state lavorando, Gialli Mondadori, giornate da «zero spaccato»…
Uno spiraglio poetico e luminoso però c’è, in questo viaggio verso gli inferi degli scrittori esordienti, ed arriva proprio alla fine, all’ultimo secondo, quando meno te l’aspetti. La luce arriva con le bellissime parole rivolte al «bambino che c’è in noi» e con la riflessione sulla vita che, come dice Pirandello, o la si vive o la si scrive. Gianluca Mercadante consiglia al suo Caro Scrittore in erba di viverla con coraggio, questa vita, per poi metterla su carta.
«Vedi, Caro Scrittore in Erba, apro una parentesi […]. Bisognerebbe tutelare il diritto alla passione. Bisognerebbe tutelare la passione quando diventa mestiere – e sostenerla di conseguenza sul piano economico. Bisognerebbe trattare col dovuto rispetto chi propone il suo lavoro a un qualsiasi pubblico e bisognerebbe che quel lavoro imparassimo tutti quanti a considerarlo tale. Con la scrittura, con la musica, con le arti non ci si gioca. Chiusa parentesi».
Gianluca Mercadante
Casa editrice
Las Vegas edizioni
Anno
2019
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
132
ISBN
9788895744285