Alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi” di Roma ospite Edith Bruck. Venerdì 7 dicembre alle 11.30 in Sala Giove le eum edizioni università di macerata propongono la presentazione del volume Versi vissuti. Poesie (1975-1990) di Edith Bruck, a cura di Michela Meschini. Intervengono l’autrice, la curatrice e Rosa Marisa Borraccini, Presidente delle eum.
L’idea della raccolta Versi vissuti nasce in occasione della presentazione dell’ultimo romanzo di Edith Bruck La rondine sul termosifone (La nave di Teseo, 2017) alla festa del libro Macerata Racconta di due anni fa, quando la lettura di alcune poesie dell’autrice suscitò un grande interesse nella platea di studenti intervenuti. Versi vissuti ripropone in versione originale le tre raccolte della scrittrice ungherese: Il tatuaggio (1975), In difesa del padre (1980) e Monologo (1990).
È un libro innovativo perché non si limita a riportare alla luce un’esperienza poetica ricca e profonda, ma per la prima volta ne traccia un profilo critico. Nella parte introduttiva infatti Michela Meschini e Paolo Steffan offrono dei percorsi di lettura che mettono in comunicazione la poesia di Edith Bruck con il contesto letterario italiano ed europeo del secondo Novecento. È un libro prezioso perché è arricchito da un corredo di fotografie private, che ritraggono la scrittrice bambina e con i familiari. La postfazione autoriale è invece preceduta da un ritratto recente.
«La ricchezza della poesia di Edith» – afferma Michela Meschini – «è in gran parte contenuta nel cortocircuito che si crea fra il dolore e la rinascita. L’esperienza di Auschwitz è presente anche nella poesia ma, rispetto alla narrativa, proprio per la concentrazione espressiva e l’essenzialità del linguaggio poetico, riesce a superare più facilmente il dato biografico e diventa in maniera più approfondita un’esperienza di rinascita. La testimonianza ha valore se permette un nuovo inizio e se è proiettata verso il futuro. Il dolore si trasforma sempre in amore, in principio di speranza, non diventa mai lamento, condanna, ripiegamento intimistico su se stessi, ma sempre un’apertura al bene che si può trovare nel mondo».
Rosa Marisa Borraccini è professore ordinario di Storia del libro e dell’editoria, Presidente delle eum, Presidente della Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche e Direttrice di «Paratesto. Rivista internazionale». Insieme a Roberto Rusconi ha curato Libri, biblioteche e cultura degli Ordini regolari nell’Italia moderna attraverso la documentazione della Congregazione dell’Indice (2006), ed è autrice del volume Dalla notitia librorum degli inventari agli esemplari. Saggi di indagine su libri e biblioteche dai codici Vaticani latini 11266-11326 (2009).
Edith Bruck è nata in Ungheria nel 1932. Nel 1944 viene deportata ad Auschwitz insieme ai genitori, a due fratelli e una sorella. Sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, dopo varie peregrinazioni, si stabilisce nel 1954 in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 pubblica il suo primo romanzo autobiografico Chi ti ama così. Seguono i racconti Andremo in città (Lerici, 1962), da cui il marito Nelo Risi trae il film omonimo, e oltre venti opere di narrativa e poesia, fra cui Le sacre nozze (Longanesi, 1969), Signora Auschwitz (Marsilio, 1999), Quanta stella c’è nel cielo (Garzanti, 2009), adattato per il cinema da Roberto Faenza, e La rondine sul termosifone (La nave di Teseo, 2017). È stata tradotta in molte lingue e ha ricevuto vari premi letterari. Ha scritto anche per il teatro, la televisione, la radio e il cinema e ha tradotto, fra gli altri, Attila József e Miklós Radnóti.
Michela Meschini è ricercatrice di Critica letteraria e Letterature comparate. Per le eum ha scritto Visioni postmoderne. Percorsi teorici e testuali ne Le città invisibili di Italo Calvino (2018) e ha curato, insieme a Carla Carotenuto, Scrittura, migrazione, identità in Italia. Voci a confronto (2011). Tra i suoi campi di ricerca anche la scrittura postcoloniale al femminile, le questioni teorico-critiche concernenti i rapporti inter artes e l’opera di Antonio Tabucchi in prospettiva interdisciplinare, sulla quale ha pubblicato la monografia Antonio Tabucchi and the Visual Arts. Images, Visions, and Insights (Peter Lang, 2018).